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Anno edizione: 2010
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Milano, Rizzoli, 2009, 8vo cartonato editoriale con sovraccoperta illustrata, pp. 522. Ottime condizioni.
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Per me é un falso, prodotto dopo la fine della guerra. In primo luogo l'acuta osservazione, presente nei commenti: " Perché mai Claretta, che era stata preavvertita per tempo che avrebbe lasciato Gardone per la Spagna ( questa era la meta originariamente prevista ), avrebbe lasciato i diari a Gardone ?..". Una i diari se li porta appresso! In secondo luogo questi diari sono emersi alcuni anni dopo la guerra, mi pare nel 1948. Io, che sono del posto, ricordo benissimo che venivano dati per falsi da tutti nell'ambiente professionale ( medici, avvocati, ingegneri, imprenditori ). Colui che disse di averli avuti in consegna ebbe le sue grane con le autorità. Oltretutto era una persona, ben conosciuta, sicuramente simpatica, ma che notoriamente faceva fatica a mettere assieme il pranzo con la cena. In terzo luogo il lessico, spaventosamente povero. In quarto luogo la mancanza assoluta di qualsiasi descrizione di luoghi citati ( e sono località di straordinaria e varia bellezza, che colpiscono l'animo umano, da quello del poeta amante della natura al razionale geometra ). Come se chi li cita nei diari non ne abbia conoscenza alcuna. In quinto luogo la sgangherata povertà delle osservazioni di Mussolini su fatti di rilevanza militare, strategica, geopolitica. Pur acconsentendo al fatto che a riportarle sia una giovane diplomata ( ma di famiglia medio-alta, con un padre medico, un fratello studente di medicina e un fidanzato pilota della Regia Aeronautica ), trovo che vi sia un abisso tra ciò che scrive la presunta Claretta e ciò che possiamo trovare riportato da Margherita Sarfatti in DUX circa le valutazioni di Mussolini su determinati argomenti di rilevante pregnanza. La diversità tra le due signore é grande, ma non tale da giustificare una simile differenza nel riportare il pensiero dell'amante. In sintesi: opera di dilettanti, di basso livello culturale, non al corrente di fatti rilevanti (noti al duce, ma non alla gente comune ).
la lettura lascia perplessi ed increduli. La smitizzazione è forse troppo forte per attribuire veridicità alle descrizioni.
Potrebbe essere un falso ma a che pro nel 43-45? Difficile perder tempo,ricordando date,simulando pensieri e calligrafie,se non sai se domani sei ancora vivo o ti pagheranno.E poi per salvare chi?A fine libro nessuno ne salta fuori bene.E' una desolazione totale.Mussolini sembra un malato di sesso da ricovero,oltrechè completamente avulso da conoscenze militari o economiche.Preoccupato solo da quel che scrivono i giornali francesi.Una probabile macchietta per le cancellerie di tutto il mondo e con una vita privata utillisima per i relativi servizi segreti.Claretta invece ricorda una calcolatrice,un automa.Ma anche una che dietro a tanti struggimenti condivideva con la sua preda un ego smisurato e un opportunismo meticoloso.Una bella ragazza ossessivo-compulsiva,viziata e con una cultura nozionistica anni '30.Caratteristiche che non sono in contraddizione con una famiglia di provenienza tutta casa e chiesa,ma poi ben felice di ricevere sottobanco regalie e privilegi.Date,orari,numeri,nomi..sembra una schiava del diarino che però come tutti i diarini,posson tornar utili per ricatti o memorie future.Le persone gelide son sempre esistite,esattamente come fama e potere tante volte ne esaltano ancor più i lati negativi.Basta leggere le lettere dell'imperatrice Aleksandra Fëdorovna Romanov o le memorie di Casanova.Tutta gente arida,anche se magari sempre infatuata di qualcuno,ma non per questo stupida o che è inutile leggere.Anzi,è molto interessante.Mal che vada si conferma quella preziosa legge scientifica: quando uno ha tutto,alla fin fine non possiede nulla (e finisce anche male).
Recensioni
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