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è un saggio affascinante, elegante e a dir poco raffinato. L'autore vuole portare a conoscenza del lettore la storia dell' Italia, il nostro Paese e lo fa nella maniera più pulita e armonica senza mai far trasparire il proprio pensiero e senza dare un'impronta politica che avrebbe potuto rovinare il tutto e irretire il lettore. Senza ombra di dubbio si tratta di un testo vivo che ad ogni lettura suscita nuove impressioni.
In sole 200 pagine viene sapientemente narrata la storia dell'unificazione di quella penisola a forma di stivale chiamata Italia, la nostra patria che dapprima è stata divisa da Nord a Sud in molteplici realtà variegate riconducibili a usi, costumi e anche alla lingua stessa per cui "sarebbe stato meglio procedere coi piedi di piombo, invece di affrettare una rigida omologazione giuridica e istituzionale". Il desiderio di voltare pagina da una guerra lunga e devastante porta i politici ad estrarre dal cilindro la parola magica "Costituzione". Così la Costituzione, più che un documento garantista, divenne un collante di diverse opinioni il cui principio fondamentale era quello di accontentare gli animi divergenti dei politici dirompenti.Il processo di unificazione fu lungo e tortuoso perché lo spirito di unità era completamente assente nella cultura del popolo italico. Ecco che in questa fase di transizione trova terreno fertile il modello liberale che vuole illudere la società civile concedendole una finta indipendenza e una falsa autonomia legislativa.La storia viene scritta dai vincitori e così in ambito giuridico-politico si esalta da una parte l'avvento della democrazia sulle realtà regie e dall'altra l'unificazione di una terra divisa nella sua interezza ma unita nella sua singolarità. I principi inneggiati da Rousseau, Mazzini, Cavour trovano nell'atto pratico una complessa attuazione perché in natura il concetto di uguale non esiste quando l'uomo decide di imprimerlo nella società anzi si ottiene un pessimo risultato ovvero si viene a creare un appiattimento della società e un consequenziale ed inevitabile malessere popolare che prima o poi sfocerà in una nuova rivoluzione. Il sistema democratico che si è instaurato dopo l'Unità d'Italia e dopo il suffragio universale altro non è che un'oligarchia fraudolenta nascosta dietro a specchietti per le allodole ovvero dietro alle "maschere" di attori che sono nati per professare l'arte dissimulatoria.
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