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Con Nel territorio del diavolo, Antonio Monda si conferma come uno degli autori italiani più internazionali, e continua la sua esplorazione letteraria degli Stati Uniti e di New York con un libro profondo, appassionante e di clamorosa attualità, ricostruendo la storia di una delle figure politiche più controverse degli ultimi cinquant’anni.
Vince chi racconta la storia migliore, e soprattutto chi la racconta meglio. E la gente crede a quello che vuole credere
Alexander Sarris è un giovane newyorkese che si trova a dover decidere se cedere al fascino seduttivo e intelligente del male. Ha trent’anni, origini greche e lavora in politica; più precisamente è l’assistente di Lee Atwater, il famigerato “Boogie Man”, lo spin doctor più temuto d’America, l’uomo che governa la comunicazione del Partito repubblicano. È il 1988 e tutti gli Stati Uniti sono convinti che il prossimo presidente sarà un altro uomo politico di origini greche, il democratico Michael Dukakis. Nessuno pensa che lo sfidante, il texano George Bush, possa davvero sconfiggerlo. I sondaggi, all’inizio della campagna elettorale, sono inequivocabili. Finché non entra in scena Lee Atwater, che imposta una campagna elettorale cinica e spietata, spregiudicata e violenta, volta a screditare Dukakis a colpi di insinuazioni, maldicenze, colpi bassi, falsità. E grazie a quelle che oggi verrebbero chiamate “fake news”, Bush recupera in pochi mesi un distacco di diciassette punti percentuali e vince le elezioni.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pur ispirandosi ad una vicenda vera, non riesce a coinvolgerti completamente, a volte risulta fastidioso nel succedersi dei fatti, buona comunque la scrittura.
Romanzo su personaggi e fatti reali. Descrizione minuziosa degli intrighi della politica americana e di come i mass media indirizzano, con metodi non sempre ortodossi, l'elettorato. La scrittura di Monda è sempre scorrevole, lineare ed avvincente. Le situazioni scabrose sono trattate senza morbosità e la descrizione di New York è da perfetto conoscitore della Grande Mela.
In questo romanzo Antonio Monda ,attraverso la voce narrante del protagonista, racconta la storia vera di Lee Atwater l'artefice della vittoria di Bush senior sul candidato democratico Dukakis. Atwater era soprannominato l'orco per i suoi metodi brutali che porteranno ad associare in uno spot la figura su Dukakis a quella di un ergastolano che aveva beneficiato di un permesso premio ,grazie a una norma del governatore Dukakis, durante il quale aveva commesso uno stupro. Quello che si apprezza dell' opera è il tentativo di raccontare senza giudicare e senza moralismi di sorta perché quello che interessa all'autore è capire l'animo umano specie nei suoi recessi più nascosti e imprevedibili.
Recensioni
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