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Descrizione


Irresistibilmente attratta dalle circostanze della vita in cui gli esseri umani si mescolano insieme, la letteratura non poteva sottrarsi al fascino dei treni, mezzi di trasporto in cui l'immaginazione, e non di rado la realtà, hanno generato da sempre mirabolanti avventure. Non stupisce perciò che, dopo aver curato una raccolta di racconti di suspense ambientati in treno, Stefano Malatesta abbia deciso di mettere insieme delle storie che ruotano questa volta attorno al récit de voyage in treno, vale a dire quel genere letterario in cui il viaggio si fa racconto di una vicenda realmente vissuta o di un accadimento reale, con il suo corollario di incontri, emozioni ed esperienze fuori dell'ordinario. Abbiamo così, in questa raccolta, il principe Alliata che ricorda un viaggio su una ferrovia a scartamento ridotto in Sicilia per raggiungere le miniere di zolfo di proprietà della famiglia, quando lui era appena un ragazzo; Boris Biancheri, il segretario generale della Farnesina scomparso di recente, che narra del libro più bello del mondo: l'orario ferroviario; Giuseppe Cederna che racconta del viaggio, su un Settebello lanciato a tutta velocità, verso le terre incognite dell'arte comica; Mario Fales, professore di Assiriologia all'università di Udine, che con ironia e precisione ci parla del treno per Baghdad, il sogno di fine Ottocento di collegare l'Europa con l'Oriente; Stefano Malatesta che narra di Norman Douglas e del Train Bleu...
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Dettagli

2013
28 marzo 2013
192 p., Brossura
9788854506657

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Maurizio Crispi
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Appassionante, come tutti i libri di viaggio, ma anche come tutti i libri scritti da Stefano Malatesta o curati da lui. L'ho acciuffato al volo, appena l'ho visto sui banchi della mia libreria preferita, riservandomi di leggerlo appena avessi potuto per trarne infinito piacere. Si tratta di una miscellanea di scritti (racconti, note diaristiche di viaggio, un piccolo saggio storico come quello sulla costruzione della linea ferrata Instanbul-Baghdad) a firma di autori noti e meno noti. Ma tutti i contributi sono appassionanti, perché parlano di viaggi e soprattutto di viaggi in treno, sia nelle brevi distanze sia sui lunghissimi percorsi, dal Blue Train, in particolare famoso tra i Britannici follemente innamorati delle dolcezze climatiche del Mediterraneo (come il noto scrittore Norman Douglas) alla mitica Transiberiana, raccontata da Mattero Pennacchi. Rimarchevole e nostalgico lo sforzo del curatore del volume, in un'epoca - la nostra - in cui il viaggio in treno tende a scomparire a farsi obsoleto, soppiantato dai voli low cost, rapidi ed efficienti sempre più diffusi (ormai diventati al pari di grossi autobus per chiunque, mentre prima il volo aereo era considerato un modo di viaggiare "di lusso). mentre in contemporanea la possibilità di spostamento per lunghe tratte si fa incredibilmente costosa - e un genere di lusso - mentre le tratte brevi che consentivano di arrivare in piccoli luoghi come i capillari di un sistema arterioso complesso e ramificato tendono irrimediabilmente a scomparire. Il volume, con la molteplicità dei punti di vista e con il variare dei registri e dei generi narrativi ci riporta al fascino del viaggio in treno e ci dice che, malgrado tutto, agli uomini di buona volontà e di ingegno, desiderosi di sperimentare questo modo di viaggiare, qualche possibilità è data. Non tutto è perduto, insomma, dell'epoca delle linee ferrate, prima dell'avvento dei treni ad alta velocità, inutili e costosi.

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