L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (1)
Raccontando la storia dell'hotel per sole donne più famoso di New York, Paulina Bren svela, attraverso la storia delle sue ospiti più illustri – dalla sopravvissuta al naufragio del Titanic, l'«inaffondabile» Molly Brown, alla poetessa Sylvia Plath, che lo descrive nel romanzo La campana di vetro, passando per Grace Kelly, Joan Crawford, Candice Bergen, Ali McGraw, Liza Minnelli e molte altre – una magnifica storia di emancipazione femminile.
«Così glamour da far sembrare "Mad Men" squallido, questo accattivante libro racconta la storia di un hotel residenziale per sole donne, dalla sua costruzione nel 1927 al 140 di East 63rd Street a Manhattan, alla sua conversione in condomini multimilionari nel 2007. Ma è anche una brillante storia sociale a più livelli sull'ambizione delle donne e su una New York in rapido cambiamento nel corso del xx secolo» – The Guardian
«Oh! È fantastico essere a New York... soprattutto se alloggiate al Barbizon per sole donne.» Negli anni Cinquanta sulle riviste lo slogan è sempre quello, rassicurante nella sua insistenza: l'hotel più esclusivo di New York, il Barbizon, è il luogo ideale per le donne nubili che affluiscono sempre più numerose per lavorare nei nuovi, straordinari grattacieli; donne che non vogliono abitare in pensioni scomode e desiderano quello che gli uomini hanno già: dei "residence", ovvero hotel che propongono tariffe settimanali, servizio di pulizia quotidiano e una sala da pranzo al posto dell'onere di una cucina. Ma chi è la donna che alloggia al celebre Hotel Barbizon? Qualunque siano le sue origini – l'America provinciale o l'altra estremità del ponte George Washington – di solito arriva in un taxi Checker giallo, con indosso i suoi abiti migliori, armata di valigia, lettera di raccomandazione e speranze. È scappata dalla sua città natale e da tutte le prospettive (o dalla loro mancanza) che la caratterizzano. Adesso è lì, a New York, pronta a ricostruirsi, a cominciare una nuova vita. E quale miglior inizio, se non il Barbizon? Tutti sanno che l'hotel trabocca di aspiranti scrittrici, giornaliste, attrici e cantanti, e alcune non più aspiranti, ma già diventate famose. Dopo aver superato l'esame di Mrs Mae Sibley, la vicedirettrice incaricata di sorvegliare con occhi di falco la reception, la nuova ospite del Barbizon prende l'ascensore fino al piano della sua camera, dove nessun uomo sarà mai ammesso, e dove il letto stretto, il cassettone, la poltroncina, la lampada a stelo e la piccola scrivania rappresentano alla perfezione la «stanza tutta per sé» rivendicata da Virginia Woolf: uno spazio privato che le consenta di reinventarsi senza il peso della famiglia e delle sue aspettative. Dietro quelle pareti, però, nelle stanze dove abitano donne in tacchi a spillo, guanti bianchi e cappellini dall'angolazione perfetta, non tutto è come appare e assieme all'ambizione aleggiano anche i fantasmi della disillusione e di una solitudine talvolta insopportabile. Raccontando la storia dell'hotel per sole donne più famoso di New York, dalla sua costruzione nel 1927 fino alla trasformazione in appartamenti da diversi milioni di dollari nel 2007, Paulina Bren svela, attraverso la storia delle sue ospiti più illustri – dalla sopravvissuta al naufragio del Titanic, l'«inaffondabile» Molly Brown, alla poetessa Sylvia Plath, che lo descrive nel romanzo La campana di vetro, passando per Grace Kelly, Joan Crawford, Candice Bergen, Ali McGraw, Liza Minnelli e molte altre – una magnifica storia di emancipazione femminile.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'idea di raccontare l'emancipazione femminile del dopoguerra attraverso la storia del Barbizon Hotel (l'hotel per sole donne più rinomato di New York) è senz'altro interessante. Minuziosamente documentato da una ricca bibliografia, il libro si limita però ad uno sterile elenco di date, nomi ed avvenimenti esposti in modo talmente distaccato da vanificare una così apprezzabile ricerca storica. Neppure nomi illustri come Grace Kelly e Rita Hayworth bastano ad alzare il livello di attenzione e il libro non riesce a suscitare l'interesse che avrebbe meritato l'ottimo spunto.
Questo libro narra la storia dell'hotel Barbizon, residence per sole donne, costruito a New York negli anni Venti, nel periodo che va dell'apertura, nel 1927, al 2007, anno della chiusura definitiva e successiva trasformazione in abitazioni di lusso. Attraverso la storia dell'hotel, l'autrice prende spunto per parlare della condizione della donna negli Stati Uniti nel secolo scorso e delle donne famose che furono ospiti dell'Hotel (Sylvia Plath, Joan Didion, Grace Kelly, solo per citarne alcune fra le tante che animano le pagine del libro). L'idea è decisamente molto interessante, a mio avviso, ma la resa risulta a tratti un po' noiosa (peccato!), ed io personalmente ho arrancato un po' nella lettura, in quanto il testo risulta in alcuni passaggi un po' ripetitivo e scarsamente fluido. Resta comunque, secondo me, una lettura degna di interesse, uno spaccato di storia del costume, dove risulta evidente come il susseguirsi degli eventi storici influisca inevitabilmente sulla vita delle donne e di conseguenza delle ospiti dell'hotel: dalle ragazze libere ed autonome del primo dopoguerra che frequentano gli speakeasy ( i locali clandestini che vendevano alcolici nel periodo del proibizionismo), alle segretarie della scuola Gibbs negli anni della Depressione (quando lavorare per le donne diventa molto più difficile), alle stagiste della rivista Mademoiselle negli anni '50 e '60. A queste ultime, in particolare, protagoniste del secondo dopo guerra, l'autrice dedica ampio spazio. Si tratta di donne animate da un lato da un profondo desiderio di indipendenza, dall'altro schiacciate dalle convenzioni sociali dell'epoca che le riconducono al ruolo di mogli e madri a tempo pieno dopo la breve parentesi degli studi. Utilizzando questa chiave di lettura l'autrice ripercorre il dramma della Plath, alla quale è dedicato più di un capitolo del libro.
Un salto indietro negli anni 40 e 50, quando tutto era possibile, una ventata di leggerezza. Storie di donne che si affacciano nel mondo del lavoro. Qualche pettegolezzo. Si legge con piacere, magari un po' troppo lungo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore