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MITI D’OGGI NELL’EDUCAZIONE E OPPORTUNE CONTROMISURE di Laura TUSSI La scuola, il ruolo dell’educatore, il rapporto tra insegnanti e allievi costituiscono un tema di estrema attualità. I quesiti al cuore del problema “scuola” sono: chi educa l’educatore? Quali sono le nuove ideologie, i nuovi dogmi, le credenze che popolano l’immaginario educativo in modo spesso implicito ed inconsapevole lungo il processo di formazione delle nuove generazioni? La scuola sembra diventare il regolatore degli aspetti più estremi di un duplice disagio dei giovani e degli insegnanti. Nei giovani emerge un forte squilibrio tra sviluppo intellettuale molto accentuato (nuove tecnologie e massmedia) e sviluppo emotivo che tende ad essere invece legato a significati interiori e simbolici, fino ad esplodere in eventi incomprensibili. Il disagio degli insegnanti è collegato alla perdita di ruolo e di significato della mansione pedagogica in una società che attribuisce valore a ciò che esula dal campo educativo. E’ sempre più avvertita la percezione di uno scollamento maggiore tra giovani e gli stessi insegnanti e proprio per questo motivo l’ex Ministro della Pubblica Istruzione, Tullio De Mauro, proprio sull’onda dei drammatici risvolti tipici del mondo adolescenziale, ha tentato una maggiore diffusione della figura dello psicologo nelle scuole come se ci fosse bisogno di educazione dell’anima, della gestione delle emozioni, di sentimenti e come se questa educazione non facesse già parte della mansione pedagogica che è alla base del ruolo dell’insegnante. Le dinamiche affettive sono insite nel processo di formazione ed educazione, analizzando gli aspetti più in ombra dei movimenti e dei “miti” di cui è pervasa l’educazione attualmente. · Per esempio, il mito del cambiamento. In un mondo che si evolve in continuazione tutto deve essere nuovo. Il “vecchio” non ha più valore. · Il primato della tecnologia come nuovo ordinatore del mondo, subentrato anche nella didattica. · Il mito della valutazione come esercizio Laura Tussi
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