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Agenti segreti dandy e questurini doppiogiochisti, preti coraggiosi, sortite audaci e feroci rappresaglie, ma anche i duri contrasti fra osovani e garibaldini che portarono all’eccidio di Porzûs: Alessandro Carlini ricostruisce per la prima volta la storia completa di Paola Del Din, alternando la viva voce della donna, oggi sulla soglia dei cento anni, e i molti documenti consultati, tra cui i file riservati del servizio segreto britannico.
«Le dissi che Renato era morto e anche che avevo accettato la missione offertami dalla Osoppo. E poi aggiunsi: “Mamma, se non piangi mi porti fortuna”. Lei non pianse, anzi, mi rincuorò dicendo che non avrei dovuto portare da sola il peso della morte di mio fratello. Poi mi incitò a partire presto, perché altrimenti la morte di Renato sarebbe stata inutile.»
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Il libro è molto interessante e fa riflettere su molti aspetti della storia del nostro paese i cui testimoni oculari ci stanno lasciando o ci hanno ormai lasciato. Singolare e interessante la vicenda di Paola Del Din e della sua famiglia durante la seconda guerra mondiale che viene presentata con semplicità e forza. Da leggere.
Paola Del Din una donna che sembra pura roccia delle Dolomiti, da cui proviene, ma in fondo è una ragazza che fa una scelta pericolosa. Patriota, combattente della brigata partigiana Osoppo,,spia per il servizio segreto inglese SOE, letterata, sceglie per amore del fratello Renato, ucciso dai nazifasciti la parte cui noi tutti le dobbiamo riconoscenza. Il libro è il risultato di una lunga intervista scritto in maniera lineare ed asettica, il pregio cui l' autore si spersonalizza per far risaltare la figura di Paola/Renata
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