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Il nuovo film dì Marco Ferreri, un western sul generale Custer e la famosa battaglia di Little Big Horn, rievoca un episodio della storia di un genocidio ambientandolo nella Halles di Parigi in via di demolizione. Perche un western? «Noi viviamo in un clima da western – risponde Ferreri -. Il western esprime in maniera semplice ed elementare i concetti Dio Patria Famiglia. lo riprendo questi concetti e li faccio scoppiare dal ridere. La Grande Bouffe era un film fisiologico. Questo è un film di sentimenti e di idee. Doveva quindi essere francamente comico. Oggigiorno si può parlare di sentimenti e di idee solo in maniera comica». E perche le Halles? «Non è il Dakota a fare il western. Il western sono anche le idee. Il western ci ha portato delle idee, perche non portare le nostre idee al western? Forse che nelle città non esistono gli stessi elementi che troviamo in un western? A ogni angolo di strada non si incontrano soldati del Settimo Cavalleria? Quando io penso ai Pellirosse, io penso al proletariato e al sottoproletariato che si lascia schiacciare e umiliare».
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