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Anno edizione: 2004
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Indice
“Lui aprì gli occhi: azzurri, un azzurro vivo, anche in quella oscurità. Poi disse: “Vede, io non sto vivendo la mia vita. Non è la mia vera vita. Non dovrei vivere come vivo”.
Le grandi svolte della vita possono accadere in modo imponderabile, in circostanze casuali: i capricci del destino e gli improbabili amori che ne possono nascere, sconvolgendo l’esistenza di persone appartenenti a generazioni e ambienti diversi, hanno ispirato la sempre fresca vena narrativa di Doris Lessing nei tre racconti, o meglio romanzi brevi, raccolti sotto il titolo del primo, Le nonne.
Da anni si attende per la scrittrice inglese – nata in Iran - la consacrazione del premio Nobel, ma la Lessing, ormai ottantacinquenne, non ha mai inseguito i riconoscimenti ufficiali, forse perché consapevole di essere comunque un punto di riferimento per tutta la letteratura femminile del ‘900.
Un’amicizia fra donne, più forte di ogni vincolo familiare, è al centro del primo racconto. Le due protagoniste hanno vissuto fin dall’infanzia una vita simbiotica, arrivando a diventare contemporaneamente le amanti ciascuna del figlio adolescente dell’altra, pretendendo poi, non senza gravi sofferenze, che diventati adulti si facciano una famiglia normale. Il secondo racconto è dedicato al tema dell’integrazione razziale, in chiave rovesciata: una disastrata ragazza di colore ha una bambina da una breve relazione con un ricco ragazzo bianco, e quando si rivolge a lui per essere aiutata, suscita l’entusiasmo di tutta la famiglia, tanto aperta e progressista da impadronirsi della piccola mulatta, che diventa quasi un ostaggio del “politically correct”. L’ultimo racconto, il più lungo, ripercorre quasi l’intero ‘900, seguendo la vita di un ragazzo inglese che durante la seconda guerra mondiale viene sbarcato con il suo plotone in Sud Africa, dove ha una breve intensissima relazione con una donna sposata che non riuscirà mai più a rivedere, ma alla quale continuerà a pensare come alla sua donna, soprattutto dopo aver saputo che dal loro amore era nato un figlio.
Molti dei luoghi letterari prediletti dalla scrittrice ritornano in questi racconti, come le ricche case dei borghesi progressisti, con lunghi tavoli sempre apparecchiati per ospiti in transito. Potremmo anzi trovare in quest’immagine una metafora di tutta la narrativa della Lessing: generosa, ironica, anticonvenzionale, senza età, imbandisce le sue storie affascinando non solo i lettori affezionati, ma anche quelli di passaggio.
A cura di Wuz.it
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