L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2016
Promo attive (0)
«Questo libro serve a ricordare ciò che vorremmo dimenticare sui risvolti oscuri della rivoluzione chiamata "Mani Pulite"» – Pierluigi Battista, Corriere della Sera
Quando scoppia Mani Pulite, Mattia Feltri è un giovane cronista. Curioso e appassionato, segue quelle vicende e ne scrive sulle pagine del quotidiano per cui lavora. Dieci anni dopo, nel 2003, è al «Foglio». Lì prende corpo un progetto: raccontare quei dodici mesi che hanno stravolto l'Italia, attraverso un gusto letterario e uno stile comunicativo in grado di sottolineare le atrocità di quei giorni, che con un'iperbole paragona al Terrore della Rivoluzione francese. Quella che sembrava un'epoca di catarsi e rinascita si è rivelata, infatti, un periodo cupo, di furori e paure, di follia collettiva, in cui una cultura politica era stata spazzata via in modo dissennato, per colpa della politica stessa e per mano di una magistratura che si sentiva a capo di un moto rivoluzionario. Il libro, frutto di quella lunga controinchiesta, restituisce intatta l'atmosfera di quei giorni con un resoconto puntuale e spietato: dai grandi ai piccoli eventi, dai grandi ai piccoli personaggi. Rivivono tutte le contraddizioni di una fase cruciale della nostra storia, con un vantaggio sulla contemporaneità: evidenziare ipocrisie e meschinità. «L'occhio – scrive Giuliano Ferrara nella prefazione – ha vagato tra i documenti, le testimonianze, lo sviluppo al presente storico degli avvenimenti, e il giovane che aveva creduto tutto senza vedere niente si è ritrovato a smascherare, nel suo magnifico futuro anteriore di italiano diffidente, questo marcescente idolo del vero giuridico, che era un sordido fatto politico».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La distinzione tra cronaca e storia è difficile da seguire durante la lettura di questo libro che comunque ha il pregio di offrire una lettura fuori dal coro. Ognuno ha dei ricordi del periodo che sono frutto delle emozioni del momento, Tangentopoli non fu solo quello che viene raccontato in questo testo che resta interessante a prescindere dalle opinioni dell'autore
C'è una notevole differenza tra cronaca e storia. La prima è costretta a inseguire i fatti, mentre la seconda ha il grande vantaggio di poter osservare anche le conseguenze, e pertanto leggere i fatti in modo diverso e più coerente. Mattia Feltri, che da giovanissimo cronista aveva seguito Tangentopoli, dieci anni dopo fu invitato da Giuliano Ferrara a rivivere quell'anno con il senno di poi; il risultato - dopo un altro decennio... - è questo _Novantatré_. Feltri segue sì il calendario e snocciola man mano i fatti, ma il suo presente è in realtà un futuro anteriore che scorre avanti e indietro nel tempo, per riprendere fatti passati di cui nel 1993 non erano stati colti gli addentellati e aggiungere informazioni su cosa successe in seguito, sui voltafaccia di alcuni dei protagonisti di allora e sulle omissioni di cui nel tumultuoso corso degli eventi si poteva aver perso traccia; il tutto corredato da numerosissime citazioni dei giornali dell'epoca e di altri libri che negli anni successivi avevano approfondito quei temi. Il libro è una narrazione, non un saggio storico. Manca un quadro d'insieme riassuntivo che riepiloghi la linea temporale di quei mesi: l'indice dei nomi non è sufficiente. Ma soprattutto il materiale è scelto per seguire un filo logico ben preciso. Non è un caso che la narrazione parta dal 15 dicembre 1992, il giorno del primo avviso di garanzia a Bettino Craxi, e termini con la notizia del primo avviso di garanzia al Cavaliere. Come in ogni narrazione, ci sono i buoni e i cattivi; né Feltri si perita di nascondere a chi vanno le sue simpatie. Starà al lettore, o almeno quello che si ricorda più o meno fumosamente di quella stagione, scegliere la narrazione che ritiene più vicina al suo pensiero, ricordando che i fatti non saranno mai la stessa cosa della verità. Peccato per le date errate e ripetizioni a distanza di poche pagine che fanno pensare a un editing non molto accurato nel passaggio dagli articoli di giornale al libro.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore