In questo volume Acanfora analizza la proposta culturale della rivista "Studium", che negli anni 1945-1948 fu diretta da Moro. Con uno stile chiaro e sintetico, riuscendo a esporre problemi articolati senza togliere complessità alla sua riflessione, l'autore dà voce ai collaboratori della rivista impegnati a interpretare la società di massa e ad affrontare le grandi contraddizioni della modernità. Per questo racconta che in quei primi anni del dopoguerra i giovani cattolici di "Studium" concentrarono la loro analisi sul tema della persona come misura della società, sulla presenza dei miti nella politica del Novecento, sul rapporto fra religione e politica dopo l'esperienza dei regimi totalitari e, più in generale, sulla possibilità di esprimere una cultura politica moderna e democratica fondata sul cristianesimo: un nuovo umanesimo cristiano, che avrebbe così costituito un punto di riferimento per la costruzione dell'Italia repubblicana e per il mondo emerso dalla guerra mondiale. Si trattava, come sottolinea Acanfora, di un'operazione non priva di ambiguità, soprattutto alla luce dei difficili rapporti che i cattolici avevano avuto con il mondo moderno fino ad allora: dalla condanna della rivoluzione francese al tentativo di costruire relazioni con il regime fascista. E in effetti a quale modernità pensavano i giovani cattolici di "Studium" all'indomani del conflitto mondiale? E perché la riflessione sulla cultura moderna e sulla società di massa costituì un tema particolarmente importante per questa rivista? E ancora, in che senso i cattolici di "Studium" sentivano di poter collaborare alla ricostruzione del paese? A queste domande dà risposta il volume di Acanfora, contribuendo alla conoscenza di quel mondo variegato che furono i cattolici italiani e quindi affrontando uno dei problemi cruciali della nostra storia.
Alessandra Tarquini
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