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Ogni storia è una storia d'amore è così un libro che incanta e sorprende, riuscendo nell'impresa di coniugare il godimento puro del racconto e il piacere della scoperta.
«Un libro ambiziosissimo» – Giuseppe Conte, La Lettura
«Le storie sono come barche. Non c'è storia di lotta o ricerca che non porti il nome di una donna inciso sullo scafo. La donna è il viaggio e la meta. E quale amore riesce a farsi storia? Solo l'amore che non smette mai di avanzare, qualunque sia la tempesta che incontra»
L'amore salva? Quante volte ce lo siamo chiesti, avvertendo al tempo stesso l'urgenza della domanda e la difficoltà di dare una risposta definitiva? Ed è proprio l'interrogativo fondante che Alessandro D'Avenia si pone in apertura di queste pagine, invitandoci a incamminarci con lui alla ricerca di risposte. In questo libro incontriamo anzitutto una serie di donne, accomunate dal fatto di essere state compagne di vita di grandi artisti: muse, specchi della loro inquietudine e spesso scrittrici, pittrici e scultrici loro stesse, argini all'istinto di autodistruzione, devote assistenti, o invece avversarie, anime inquiete incapaci di trovare pace. Ascoltiamo la frustrazione di Fanny, che Keats magnificava in versi ma con la quale non seppe condividere nemmeno un giorno di quotidianità, ci commuove la caparbietà di Tess Gallagher, poetessa che di Raymond Carver amava tutto e riuscì a portare un po' di luce nei giorni della sua malattia, ci sconvolge la disperazione di Jeanne Modigliani, ammiriamo i segreti e amorevoli interventi di Alma Hitchcock, condividiamo l'energia quieta e solida di Edith Tolkien. Alessandro D'Avenia cerca di dipanare il gomitolo di tante diversissime storie d'amore, e di intrecciare il filo narrativo che le unisce, in un ordito ricco e cangiante. Per farlo, come un filomito, un "filosofo del mito", si rivolge all'archetipo di ogni storia d'amore: Euridice e Orfeo. Un mito che svolge la sua funzione di filo (e in greco antico per indicare "filo" e "racconto" si usavano due parole molto simili, mitos e mythos) perché contempla tutte le tappe di una storia d'amore, tra i due poli opposti del disamore (l'egoismo del poeta che alla donna preferisce il proprio canto) e dell'amore stesso (il sacrificio di sé in nome dell'altro). Ogni storia è una storia d'amore è così un libro che muove dalla meraviglia e sa restituire meraviglia al lettore.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
I primi libri di D'Avenia erano di gran lunga migliori. Ora è diventato stucchevole nella sua necessità di esibire concetti e conoscenze piuttosto che lasciar fluire una scrittura più morbida. Ho fatto veramente fatica ad arrivare al termine del libro, troppo troppo prolisso e ripetitivo. Peraltro dubito fortemente che tante di queste storie possano essere definite storie d'amore. Storie di tradimenti, abbandoni, mancanze di cura, dono spropositato da una parte a fronte di un totale disamore dall'altra non devono proprio essere passate come storie d'amore.
Al termine del libro le donne incontrate sono mute, solo a brevi tratti possiamo intuire il loro punto di vista. Peccato
Come in ogni suo libro D'Avenia compie un viaggio insieme al lettore e ai protagonisti. Ci sono immersioni in grandi profondità con l'ausilio di Ovidio e della fede cristiana. Peccato che si ha la sensazione che ogni storia d'amore raccontata si riconduca comunque a Orfeo e Euridice. E' affascinante conoscere le donne e il loro amore sconosciuto e come grandi uomini pur amati non sempre sono stati all'altezza del dono. "Chi vuole amare deve morire sempre, perché amare è scoprire che non si ha il controllo dell'amato, neanche di se stessi, perché non si ha conoscenza di se stessi se non attraverso la relazione con l'altro". "...La felicità dipende dalla profondità delle relazioni che instauriamo con il mondo e con gli altri,..." "L'eterno non può entrare nel tempo se non per rapidi e intensi bagliori di bellezza". "Solo l'amore può vedere, al contrario di quel luogo comune, falso, secondo il quale l'amore è cieco. L'amore ci vede benissimo, anzi, vuole vedere sempre di più, perché è proprio lo sguardo innamorato che vede nell'altro ciò che uno sguardo qualunque non scorge".
Recensioni
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