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Si è spesso associato al nome di Ordine Nuovo la responsabilità dello stragismo e della strategia della tensione, ma non si è mai voluto ricostruirne la storia basandosi sulle testimonianze e il materiale documentario prodotto in vent’anni di attività militante e culturale alla luce del sole. Nato come corrente all’interno del MSI nel 1953, i cui membri erano denominati «Figli del Sole», si ispiravano al pensiero di Julius Evola e della Tradizione europea. Pino Rauti, Clemente Graziani, Paolo Signorelli, Paolo Andriani, Giulio Maceratini sono solo alcuni dei nomi più noti. Dopo l’esperienza di riviste come «Imperium», «La Sfida», «Orientamenti», quando la segreteria del Partito fu assunta dal moderato e atlantista Arturo Michelini, gli evoliani uscirono dal MSI dando luogo al Centro Studi Ordine Nuovo con la creazione dell’omonimo mensile. L’attività di ON fu principalmente culturale con convegni, libri, riviste volte alla formazione interiore del militante che si trovava a combattere la sua battaglia politica durante la guerra fredda e la suddivisione del mondo in due blocchi contrapposti secondo la logica uscita da Yalta, dove USA e URSS si contendevano le rispettive zone d’influenza e Ordine Nuovo proponeva come alternativa l’Europa. Questo movimento della destra radicale ed extraparlamentare che ebbe sedi in tutt’Italia e fu attiva nelle scuole, nelle università, nelle fabbriche arrivò a contare 12 mila iscritti e fu modello anche all’estero come in Francia con Ordre Nouveau. Alla morte di Michelini nel 1969 la segreteria passò nelle mani di Giorgio Almirante che chiese a Rauti di rientrare nel Partito, cosa che avvenne con la maggior parte dei dirigenti nazionali, mentre Graziani proseguì con il Movimento Politico Ordine Nuovo fondato il 21 dicembre 1969 e sciolto per iniziativa del Ministro degli Interni Taviani nel 1973. Lo stragismo fu del tutto estraneo all’ambiente ordinovista in quanto ON non teorizzò mai la lotta armata contro lo Stato democratico.
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