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La storia si svolge tutta a bordo della Vanguard, un’immensa ’”astronave generazionale”, ovvero una nave spaziale dotata di tutte le caratteristiche per permettere ai suoi occupanti di autosostenersi (coltivando e allevando animali oltre a permettere ogni tipo di attività produttiva, in pratica un mondo artificiale in tutto e per tutto autosufficiente). Il viaggio, la cui durata previste è nell’ordine di secoli, porterà la nave su un pianeta della stella Alpha Centauri. Il problema nasce dopo circa 70 anni dalla partenza, quando un ammutinamento genera catastrofiche conseguenze: la popolazione è in parte sottoposta alla rottura di un nocciolo radioattivo e genera una stirpe di deformi mutanti che si oppongono agli umani non contaminati. Col passare dei secoli, e con l’avvicendarsi delle generazioni, sulla Vanguard ci si scorda non solo il motivo del viaggio ma anche l’esistenza della Terra e delle leggi e delle conoscenze cosmologiche. La vicenda inizia dopo diversi secoli dall’ammutinamento: i mutanti, cannibali e selvaggi, occupano i livelli più esterni (a bassa gravità) mentre gli umani quelli a gravità normale (dove si coltiva e alleva). Si è persa ogni conoscenza scientifice e storica e questa umanità è convinta (e ci ha costruito sopra anche una sorta di religione) che la Vanguard stessa sia l’Universo, i cui confini sono le paratie esterne, oltre le quali non esiste nemmeno la realtà. Alcuni tecnici però cominciano ad avere idee blasfeme su come possa esserci una realtà oltre le paratie e come la nave non sia immobile ma in movimento verso una destinazione. E questo è solo l’incipit … Detta così sembra una storia magnifica, in realtà il fatto che sia stata scritta tantissimi anni fa (è del 1941!) la rende vetusta nello sviluppo della trama (semplicista ai limiti del fanciullesco per come certe decisioni epocali vengono prese con leggerezza) e nell’assenza di un qualsiasi approfondimento psicologico dei personaggi (nessuno dotato della benchè minima caratteriz
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