L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Apprendo solo ora che queste poche straordinarie pagine fanno parte de "Il Ciclo dell'Invisibile". È una serie di romanzi brevi scritti da Eric-Emmanuel Schmitt di cui mi sono resa conto aver già letto "Madame Pylinska e il segreto di Chopin" con esiti appassionanti. Cosa dire oltre all'evidenza che l'intreccio geniale - profondissimo ed esilarante allo stesso tempo - e i dialoghi strepitosi che questo scrittore, dalla penna sensibile e incisiva, è riuscito a congegnare in così poche pagine, mi è piaciuto tantissimo?... Posso solo aggiungere che l'espediente narrativo di un bimbo che pensa, parla e scrive con la maturità, l'acume e la saggezza di un adulto brillante, ironico e intelligente, è efficacissimo nel trasmettere l'universalità di quello che esprime attraverso questo registro. In più, questa sua narrazione filosofico-spirituale (in cui si parla di cancro, eppure si ride) è la prova provata che solo chi sa veramente scrivere riesce a volgere con plasticità e senza scadere nella caricatura, un dramma in commedia e viceversa, con personaggi paradossali alla Malaussène di Pennac. «"Non devi nascondermi le cose, Nonna Rose. Puoi dirmi tutto. Ho almeno trentadue anni, un cancro e una moglie in sala operatoria: so cosa è la vita". "Ti voglio bene, Oscar".»
Lettura veloce ma per niente semplice; è un libro commuovente, all'inizio simpatico, poi diventa sempre più sincero e profondo. Crea quel "groppo in gola" che ti accompagna fino alla fine quando le lacrime inevitabilmente prendono il sopravvento. Eppure è meraviglioso e l'ho riletto un sacco di volte.
Ricordo che da piccola me lo leggeva mia zia. Non ricordando bene la storia ho deciso di cercarlo e rileggerlo. Se non si piange con questo non lo si fa mai.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Ecco, Dio, questa è stata la mia giornata. Capisco che l’adolescenza venga definita l’età ingrata. E’ dura. Ma alla fine, a vent’anni suonati, le cose si aggiustano. Allora ti rivolgo la mia richiesta del giorno: vorrei che Peggy e io ci sposassimo.”
Il piccolo principe di Saint Exupéry è un bambino venuto da un altro mondo per insegnarci che cos’è la vita; l’Oscar di Eric-Emmanuel Schmitt è un bambino che sta per andare all’altro mondo e ci insegna che cos’è la morte. Ma non è un libro triste, “Oscar e la dama in rosa”, anzi piacevole e rasserenante, oltre che coraggioso. L’autore, quarantacinquenne lionese di fama internazionale, soprattutto dopo la versione cinematografica del suo “Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano”, interpretato da Omar Sharif, ha in comune con Saint-Exupéry una poetica sintonia con il mondo dell’infanzia, microcosmo in cui si agitano, allo stato molecolare, tutti i sentimenti, i desideri e le paure che rendono tanto complicata la società degli adulti.
Il breve romanzo si svolge durante gli ultimi tredici giorni di vita di un bambino di dieci anni malato di leucemia, Oscar, e la dama in rosa del titolo è un’anziana volontaria dell’ospedale, in camice rosa, che rappresenta per il bambino l’unico interlocutore in grado di dare un significato alla fase finale della sua vita, perché sia i genitori, annichiliti dal dolore, sia i medici, delusi dalla loro stessa impotenza, evitano di parlare sinceramente con lui, impedendo ogni spontaneità di rapporto.
Il libro affronta quindi due fra i più forti tabù dei nostri giorni, la morte e la vecchiaia, mettendone in luce le insospettate potenzialità, ricche di valori umani da non sprecare.
Nonna Rosa, come la chiama Oscar, gli propone un gioco: fingere che ognuno dei pochi giorni di vita che gli restano duri dieci anni. Ogni decennio vissuto presenterà gioie e dolori che Oscar potrà offrire a Dio in una lettera quotidiana, in cui gli chiederà di soddisfare un desiderio. Oscar non è stato allevato religiosamente, e inizia questo dialogo con diffidenza e impaccio, ma a poco a poco, indirizzato dall’esuberante e affettuosa vecchietta, scopre un nuovo modo di vedere se stesso e gli altri, e un nuovo modo di comunicare, che cambierà per sempre la vita di chi si troverà vicino a lui in quegli ultimi giorni aperti sull’infinito.
A cura di Wuz.it
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafetyibs@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore