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Recensioni L'Ouroboros. Simbologia, miti, rappresentazioni

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L’Ouroborus è il “serpente che morde la propria coda” (serpens qui caudam devorat) che compare, forse, per la prima volta circa nel 1600 avanti Cristo in Egitto (circa nel 1200 avanti Cristo in Cina), quindi presso i Fenici e quindi presso i Greci. Si trova anche in altri miti, come per esempio nei miti nordici, dove il nome del serpente è Jörmungandr, mentre in India è il drago che circonda la tartaruga che a sua volta sostiene i quattro elefanti che portano il mondo. Viene rappresentato anche, qualche volta, come uno o due draghi, oppure raramente uno o due uccelli dal collo lungo (in questi casi assumendo il nome di Auryn). L’Ouroboros ha molti significati nascosti. In questo libro, frutto di una passione antica, se ne racconta tutte le narrazioni più importanti. Il significato più noto è legato al tempo, riferito soprattutto alla perpetuità ciclica, all’ineluttabile e regolare rinnovamento dei cicli la cui ininterrotta successione forma l’eternità. Un simbolo universale, tutto da scoprire.)
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