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Si autodefinisce un "ingenuo sognatore", e forse lo è se per tale si intende chi vuole fare ancora giornalismo, e lui lo fa, se giornalismo è seguire i fatti, fare la cronaca, comprendere la realtà che ci circonda, per noi Oreste Mottola, di Altavilla Silentina, paese che ama nei suoi ricordi di avi contadini descritti nell'introduzione come un tutt'uno con la sua terra, è il giornalismo nel Cilento, fra corrispondenze e direzioni abbiamo perso il conto, sappiamo solo che se succede qualcosa nel suo Cilento lui c'è sempre.(...) Con "I PAESI DELLE OMBRE" - edizioni "Magna Graecia", Albanella, 190 pagine, 13 euro ha messo finalmente in un libro le sue straordinarie storie sul Cilento, storie con risvolti inediti da lui anticipate, parliamo del mistero della scomparsa di Lorenzo Rago, sindaco di Battipaglia, che Oreste ha affrontato in centinaia di articoli su carta stampata e blog come mai nessuno ha fatto, ma non solo, ci sono trenta storie che appassionano il lettore, e ti fanno rivivere le vicende più interessanti di un Cilento da scoprire con quasi trenta storie straordinarie. Il volume inizia con due storie "noir": gli ultimi mesi del 1938 dello scienziato di Ettore Majorana prima di scomparire nel nulla e prosegue addentrandosi nel mistero fitto di Lorenzo Rago, sindaco di Battipaglia, che nel 1953 è protagonista di un rapimento che non si concluderà né con l'omicidio del sequestrato e non porta al ritrovamento del corpo “rapito o ucciso o emigrato o suicida non si sa ’’, il mistero dei misteri della piana del Sele. Nessun cadavere e nessun colpevole, il mistero dura ancora oggi. (...) Colpisce nei suoi racconti e la cura meticolosa con cui ha scritto il libro, ricco di dettagli e note documentante, e l'esposizione piana e scorrevole, straordinario e ricco di umanità il racconto di Majorana, un vero e proprio romanzo, appassionato e struggente quello di Rago, dove si sente l'emotività dello scrivente ancora alla ricerca di una risposta. MICHELE CINQUE
(...) leggendo i" Paesi delle Ombre" di Oreste Mottola, si scopre il non detto e le parole per dirlo, si scoprono realtà sconosciute, immergendosi in una scrittura fitta di poesia e memoria, ma anche intrisa di denunce. Sotto i cieli del Cilento- che cambiano colore seguendo il richiamo del calore del sole o del calore denso di rifiuti...- Oreste Mottola segue le tracce di personaggi d'ombra, fitti di mistero, in bilico tra sogno e risveglio, tra realtà e leggenda. Questo è il punto focale dei "Paesi delle Ombre", questo muoversi dietro gli echi di storie che si dirigono in tutte le direzioni. Storie diverse: vere o frutto di fantasia popolare, ignote o note, ma pur sempre storie fedeli allo scopo che - a mio avviso - persegue la letteratura: la "ri- creazione"- consentitemi la licenza- di cio' che ci circonda: la sublimazione delle pagine della vita che, peraltro, Oreste ripropone con ottima tecnica narrativa. A proposito di creazione, di leggende, di misteri, di suoni d'ombra- oltre alla rievocazione narrativa degli ultimi giorni di Ettore Majorana- colpiscono senz'altro le pagine del libro dedicate ad E. Hemingway, Premio Nobel per la letteratura nel 1954, autore di capolavori indiscussi, ma soprattutto autore dell'indimenticabile storia " Il vecchio e il mare", straordinario racconto sulla dignità umana- come scrive Fernanda Pivano- sulla pietà, sullo stoicismo con cui un vecchio pescatore sopporta le avversità del mare. Oreste Mottola racconta che, secondo alcuni, il vecchio pescatore, protagonista dell'opera di Hemingway, non è altri che Antonio Masarone, un pescatore di Acciaroli, luogo in cui il premio Nobel avrebbe vissuto tra gli anni cinquanta e cinquantuno,standosene seduto, per ore, sulla darsena, con un taccuino in mano e un bicchiere di amarone, a scrivere storie di mare.
Il libro potrebbe diventare un vero caso letterario se i racconti che ha messo insieme, ricucendoli con un paio di vicende che si congiungono ad eventi che hanno già intereressato grandi scrittori, dovessero ampliarsi al punto di non coinvolgere non soltanto la critica, ma anche coloro che coltivano la storia e con essa le storie che la compongono. Perché Mottola, che da anni dalla sua Altavilla Silentina, paese di emigrazione ma anche di forti talenti, scrive, con la bravura del cronista, di quel che accade tra le colline che guardano la Piana del Sele e i monumenti di Paestum, ha raccolto tracce niente di meno che di Ettore Majorana, di Lorenzo Rago, il sindaco di Battipaglia scomparso nel dopoguerra, e di Hemingway e potrebbe aprire nuovi filoni di indagini in storie che porterebbero il Cilento al centro dell’attenzione non soltanto nazionale. Se, infatti, quello che Mottola ha raccolto interrogando personaggi e dando fondo a documentazioni in parte note, in parte scoperte nel suo peregrinare tra la costa ed i paesi, ha un fondamento di verità (perché mai dubitarne?) ci sarebbe da rivedere tanti aspetti di racconti sui quali l’opera edace del tempo ha lasciato la polverosa copertura del silenzio. [....] c’è l’ombra di Lorenzo Rago e dell’auto verde bottiglia che l’ingoia in una sera senza fine e quella più possente dello scrittore de “L’uomo ed il mare” che sulle spiagge di Pollica avrebbe trovato ispirazione tra i pescatori per le vicende del suo capolavoro. Fatti intorno ai quali Mottola fa girare non soltanto gli episodi che investono i tre protagonisti principali, ma tante altre storie, ognuna delle quali potrebbe passare facilmente dalla struttura di piccolo racconto dal sapore paesano alla ricchezza di un vero romanzo tanto è il materiale che è stato raccolto e che investe il lettore con la forza delle novità. La casa editrice è giovanissima. Si chiama “Magna Graecia” (0828 781619) è di Albanella e ha messo in vendita il volume ad un prezzo di copertina di 13 euro.
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