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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2002
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Un giallo avvincente, che spinge a interrogarsi sul nostro rapporto con noi stessi e con gli altri. L'ambientazione è affascinante. Molto consigliato.
Sfilate e drappi, accordi segreti e sorteggi, sospetti e calcoli, in uno degli sfondi cittadini più antichi e seducenti d'Italia. L'incastro narrativo strega, inchioda, sconcerta, sconfinando poeticamente nel macabro fiabesco, un sogno che penetra fra gli arti della realtà e la incarna, la sconvolge, e che si finisce per amare e abitare come "lo sbalordimento di chi scivola giù dall'arcobaleno e si ritrova in una consueta stazione di metropolitana". O, meglio ancora, come "statue spiazzate durante un trasloco". Una spaventosa pioggia notturna apre le danze con la sua bacchetta soprannaturale, due individui in auto si perdono per strada e arrivano a rifugiarsi in una villa inquietante: "Qui era sparito il superficiale, la villa era cifrata, era tutto un doppiofondo, era anche lei un alias, come ogni cosa a Siena". La trama non suona nuova, ha in sé echi già maneggiati, a pensarci bene. Ma qui la variante supera ogni attesa. Perché pian piano si scopre che le vecchie contrade, quelle soppresse nel 1675, stanno tornando e vogliono combattere anch'esse nell'arena, a tre giorni dalla gara, riscattando quel maledetto bando di allora, quella tremenda esclusione. Insidie e tranelli salgono sui tetti più alti dell'emotività nella vicenda, ben oltre i canapi della logica e i passaggi del senso, e accanto ai fantini vivi a lottare, .ebbene si.....eccoli, i trapassati, gli astiosi rivali tornati "dalla polvere di tutte le piste del passato senese". Prodigio? Illusione? Lo scherzo di un lungo momento? "Vai a vederci chiaro in questa esponenziale folla di mezze ombre, di semi-vivi, di tremule comparse, di impacciate controfigure che forse da immemorabile tempo popolano la nobile contrada della terra. Prevaricatori tutti, falsificatori tutti". Non c'è mai unicamente la vita a circondarci, ma anche quella sfuggente sorellastra permeata del suo ignoto altrove. Sempre, anche inavvertitamente, non depone, non stinge, non si fa da parte. Sarebbe del resto impossibile. Bellissimo libro.
Intrusione del fantastico nel reale o viceversa? F&L si cimentano in una storia dai contorni grotteschi che vede protagonista una coppia di coniugi che stanno affrontando un periodo di crisi. L’aspetto più interessante del romanzo, a parte i molti cenni storici relativi al Palio di Siena e al concetto di sorte, è il pressochè esclusivo punto di vista del marito che dà l’impressione di assistere da esterno agli avvenimenti che lo circondano e dai quali cerca di ricavare una spiegazione logica che sembra progressivamente sfuggire. La conclusione ha un risvolto, per non dire capovolgimento di prospettiva, davvero notevole, fino al laconico finale di una totale resa che ha il dolce sapore di una consapevole accettazione, piuttosto che l’amaro retrogusto della sconfitta. In definitiva, direi che siamo di fronte ad un ottimo esempio di virtuosismo letterario.
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