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Anno edizione: 2013
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Dopo l'uscita dei Farro dalla band, i fan si sono trovati un po' spiazzati. I Farro rappresentavano una grande fetta del sound iconico dei Paramore, dopotutto, ma Hayley Williams e Taylor York non sono rimasti con le mani in mano: dopo canzoni come Monster, In The Mourning, che hanno aiutato i fan a capire che i Paramore avrebbero continuato ad esistere, esce un nuovo album, che testimonia al 100% la volontà di andare avanti, nonostante tutto. Questa nuova era, l'era del Self-titled, si apre con il singolo Now, potentissimo con il suo video dal finale inaspettato, che vi invito a guardare. "Se c'è un futuro, lo vogliamo adesso". Il viaggio dei singoli di questa era continua con canzoni come Still Into You, Ain't It Fun (che vinse il grammy per Best Rock Song), Daydreaming, inni ad un cambiamento in cui ci si trova bloccati, volenti o nolenti, ma non per questo ci si deve dimenticare dei nostri sogni, della nostra identità, dei nostri sentimenti, e bisogna lottare per difenderli. L'album si apre con un messaggio decisamente più semplice, una dichiarazione, all'interno della canzone Fast In My Car: "we aren't looking backwards" "we just want to have fun". Nonostante tutto, nonostante il tritacarne mediatico subito specialmente dalla Williams, i Paramore ci fanno sapere che in questo album si vogliono divertire e non vogliono persare al passato. L'album prosegue con interludes che parlano di crescere, di affrontare la rabbia e il risentimento, e alla fine dell'album Future ci indica la strada. "I'm writing the future", "we don't talk about the past", ci dice Hayley, in una dimensione acustica, voce e chitarra, ma dal suono distorto, vintage, come se uscisse da una vecchia radio, fino a quando la canzone si apre e si evolve e si appesantisce in un pezzo decisamente rock, che strizza l'occhio al metal, un sound che i Paramore non avevano mai avuto. E con un ulteriore messaggio: la canzone finisce, in dissolvenza... e in dissolvenza ritorna. Come i Paramore stessi.
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