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Anno edizione: 2002
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Anno edizione: 2021
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Quali sono i termini chiave che introducono alla filosofia di Baudrillard, uno dei pensatori più originali e provocatori del postmodernismo? Li elenca lui stesso in questo piccolo volume, che non ha alcuna ambizione esaustiva, ma tenta di traghettare il lettore verso una proliferazione di concetti e di immagini continuamente in trasformazione, senza mai rivendicare un approdo definitivo. Una prospettiva dinamica, dunque, di collegamento e scambio tra le varie idee che hanno animato l’interpretazione filosofica del semiologo francese. La prima delle quindici parole-chiave presentate è quindi “l’oggetto”, fondamentale nella riflessione sul consumismo e sull’egemonia della merce nel mondo contemporaneo. L’oggetto si oppone al predominio assolutizzante del soggetto, rivendicando quasi una propria autonomia attraverso la sua immanenza concreta, immediata, non riducibile alla volontà o al desiderio umano: appaga e insieme inganna ogni aspettativa, si oppone a ogni relazione. Alla riflessione sull’oggetto, Baudrillard lega quella sul valore e sullo scambio simbolico, non più vincolati esclusivamente ai concetti economici e commerciali, bensì anche alla sfera (ormai prevalente) dell’estetica, della comunicazione, della creatività, del gioco. Qui entrano in discussione i termini che più hanno caratterizzato il pensiero del filosofo: la seduzione, l’osceno, il virtuale, l’aleatorio. Insomma, tutto ciò che sembra mancare di concretezza ma finisce per influenzare moltissimo il comportamento dell’uomo contemporaneo, legando le sue scelte ideologiche ed etiche alla soddisfazione del piacere, svincolandolo dal dominio necessitante della produzione e dell’accumulazione. Gioco, godimento, spettacolo, simulazione rendono il reale più flessibile e meno coercitivo, superabile in un’iper-realtà che finisce per diventare dominante: “La realtà virtuale, la quale è perfettamente omogeneizzata, numerizzata, si sostituisce all’altra perché è perfetta, controllabile e non contraddittoria”.
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