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«Se pensate che l'opera lirica sia il dono più gande che gli italiani abbiano mai fatto al mondo, nonché la prova inoppugnabile delle necessità che il genere umano, nonostante le nefandezze di cui si rende periodicamente responsabile, meriti di sopravvivere, questo libro fa per voi» - Giancarlo De Cataldo, Robinson
«L'autobiografia di una passione, quella per il teatro musicale» - La Stampa
«Un atto di fede verso il caleidoscopico ed esagerato mondo che è la lirica» - Mattia Rossi, Il Giornale
«Gli articoli più divertenti dell'opera lirica oggi in circolazione» - Il Foglio
Chi non ci va, la provi; chi ci va, perseveri; chi le vuole male cambi idea e chi la ama si stringa a coorte per difenderla. «Di tutte le seccature inventate dall'uomo, l'opera è la più costosa», diceva Molière. Ma per Alberto Mattioli questa geniale invenzione italiana è soprattutto una magnifica e folle ossessione. Ha assistito infatti a quasi 1.800 recite in tre continenti, decine di Paesi e centinaia di teatri; ovunque si alzi un sipario, per lui vale il viaggio perché l'opera lirica mantiene intatto il suo misterioso potere emozionale, la sua capacità di parlare al cuore e al cervello degli spettatori. Raccontando della sua inguaribile passione - o, a suo dire, malattia - l'autore descrive questo affascinante mondo non solo per chi all'opera ci va, ma anche per chi ci vorrebbe andare o ne è solo incuriosito: dai teatri italiani che hanno reso nazionalpopolare il melodramma, quando Rossini, Verdi e Puccini erano la colonna sonora della vita di molti, all'opera di oggi, fenomeno globale e multimediale. Mattioli ci mostra le ragioni di un amore irrazionale e sfrenato per uno spettacolo capace con i capolavori del passato di leggere il nostro presente e di continuare a farci piangere, ridere e riflettere. Perché finché c'è opera c'è speranza.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Mattioli si conferma profondo conoscitore del melodramma e bravo divulgatore: il suo libro si legge scorrevolmente e se ne apprezzano lo stile e la scrittura. Personalmente non condivido l'apprezzamento per gli allestimenti dei registi moderni. Ma, per citare una frase attribuita erroneamente a Voltaire , " Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire ". E se a dirlo ,anzi a scriverlo, è un intenditore come Mattioli, oltretutto fan come me del grande Luciano Pavarotti, va bene ugualmente!
"Finché c'è opera c'è speranza": questa è la massima riportata al termine del bel volume scritto da Alberto Mattioli il quale, come recita il titolo, si definisce "pazzo per l'opera". Il volume - che si articola, come in un'opera, in un'ouverture e cinque atti, con relativi intervalli - spazia nella vastissima esperienza dell'Autore, ben noto al pubblico degli amanti della lirica, che ha finora superato l'ascolto di ben 1.800 opere, tutte puntualmente annotate, oltre che ben vive nei propri ricordi. Così, con un tono dal serio al faceto - comunque sempre gradevole - Mattioli si sofferma su alcune problematiche fondamentali della vita stessa dell'opera: il rapporto tra direttore, esecutori e registi, la fedeltà al libretto, la tecnica e il gusto del canto in epoche diverse, la scelta tra titoli tradizionali oppure contemporanei e le numerose riscoperte, la stessa ragion d'essere dell'opera...il tutto intercalato da ricordi ed aneddoti su cantanti e teatri e da una personalissima scelta dei cento spettacoli più amati. Ovviamente l'interpretazione di Mattioli può non coincidere sempre con la diversa visione del lettore - personalmente ritengo ancora Rodolfo Celletti il migliore in assoluto quanto a tecnica del canto e non condivido appieno le considerazioni dell'Autore in argomento - ma il volume, assolutamente ben scritto e documentato da un vero appassionato, merita senz'altro grande attenzione, non fosse altro che per mantenere vivo ed attuale il dibattito sull'opera lirica.
Un libro davvero interessante. Non è un manuale ma un viaggio nel mondo operistico a cura dichi ne è appassionato, lo vive e lo racconta con enfasi e trasporto. Una scrittura nitida e vivace, contemporanea e fortemente ironica. Da acquistare e da regalare
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