L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (1)
Qual è stato il ruolo degli intellettuali nel secolo scorso?E, soprattutto, c’è ancora un futuro per gli intellettuali?
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libro attraversa una parte del pensiero di alcuni intellettuali del XX secolo con uno sguardo retrospettivo. Bidussa distingue tra intellettuali infedeli (al comunismo) e intellettuali radicali (rispetto al capitalismo, si potrebbe dire). Il primo gruppo comincia dalla triade Benjamin, Weil e Serge e prosegue con Arendt, Camus e Silone-Chiaromonte. Furio Jesi, scelta assai discutibile, fa da trait d'union tra gli infedeli e i radicali: Said, Sontag, Judt, Bauman, Todorov. Ovvio che l'elenco fa pensare a tutti gli intellettuali che ne restano fuori (Orwell?). Ma anche nel trattare le riflessioni di ciascuno di quelli, Bidussa si sofferma su alcuni concetti e non su altri. E' una scelta personale dell'autore. A mio parere, risalta, per alcuni brani, la riflessione di altri intellettuali, che dà modo di riflettere sull'attualità: ciò che di Eco viene citato nel cap. I a proposito della "funzione intellettuale" (approssimarsi a un concetto di verità), distinta, nelle conclusioni, con Bobbio, dal "lavoro intellettuale"; quanto ha pronunciato Salvemini a difesa di Serge (dove prevale la burocrazia e la fede in un ideale, muore la libertà dell'intellettuale), quel che di Carlo Levi è riportato nel cap. dedicato a Todorov ("la paura della libertà genera il fascismo"). Questi stralci, a mio avviso, valgono più di riflessioni come quelle di Benjamin, Sontag, Said e Jesi.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore