L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Tra le pagine del libro di Cesarone si può rintracciare una tesi piuttosto semplice, e cioè che il tema dell'abitare sarebbe stato presente in tutta l'opera di Heidegger, dall'inizio fino al periodo successivo alla cosiddetta "svolta". Il problema non è tanto questa tesi (tutto sommato condivisibile, o forse soltanto non-falsificabile dato che Heidegger, con la sua oscurità/profondità, si è sempre prestato molto versatilmente alle interpretazioni più disparate), quanto piuttosto il prezzo che paghiamo per vederla affermata. Nel libro di Cesarone c'è una sproporzione barocca e ingiustificabile tra semplicità della tesi e complessità sintattica, uno squilibrio tra forma e contenuto che fa sospettare dell'autore e ci fa chiedere se il suo reale scopo non sia tanto quello di sostenere la tesi di partenza, quanto piuttosto quello di costruirsi una posizione nella gerarchia del sapere (superiore a quella del lettore, ovviamente) e poi di celebrarla. Non a caso parlavo di rintracciare: in 240 pagine Cesarone porta alla saturazione il linguaggio filosofico, si imbarca in periodi eccessivamente complessi, seguiti poi da laconiche (e altrettanto enigmatiche) frasi di chiusura. Il lessico involuto, il greco, il latino, il tedesco, e soprattutto l'abuso dei trattini (sin dal prologo che non è prologo, ma pro-logo) sono solo alcuni degli strumenti di cui Cesarone si serve per sottrarre la filosofia dell'abitare (sua oppure di Heidegger) al "peccato" della comprensibilità immediata. Chiudo con l'incipit del libro, che quantomeno è onesto nel lasciar intuire il tenore dell'opera; "Lo spazio in principio non è, ma si pare con un atto di violenza. E' il taglio dei genitali del padre, mettendo fine all'occludente possesso di Urano perpetrato su Gaia, che rende libero lo spazio, che dona spazio allo spazio entro cui si estende e si distende ciò che la terra ha nel grembo. Il taglio dei genitali crea lo spazio e questo crea le Erinni, crea la contesa [eris], anzi è tutt'uno con essa".
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore