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La donna è uno dei bersagli preferiti delle ingiustizie che scaturiscono dall'idea islamica. Questo libro lo conferma e dovrebbe essere letto da tutte le donne occidentali che restano in silenzio di fronte a questa originale concezione della vita.
Libro crudo, senza metafore e con termini chiari fin dal titolo originale "Headscavers and Hymenes. Why the Middle East Needs a Sexual Revolution" (Veli e imeni. Perché il Medio Oriente ha bisogno di una rivoluzione sessuale) che ci introduce nella condizione della donna nel mondo arabo e islamico, del quale molti parlano ma pochi conoscono e nel quale la donna è senza diritti, proprietà e non persona, prima del padre, poi del marito, spesso ridotta a una fattrice. L'autrice, giornalista e blogger [@monaetahawy], rammenta le sue battaglie, la difficoltà da lei provata nel togliere il velo di sottomissione e con esso le tradizioni ricevute, in parte radicate in lei pur se rifiutate. Parla delle MGF (mutilazioni genitali femminili) e delle spose bambine, del divieto di guida e di svolgere attività sportive perché non "consone al corpo femminile" in Arabia Saudita, realtà custodite dai "guardiani" - la "buoncostume" islamica - istituiti dalle autorità civili e religiose. L'autrice non rinnega l'islam, chiede solo che, come accade anche per i testi sacri di altre religioni, il Corano non sia oggetto di un'interpretazione di comodo per sottomettere la donna. Parla di educazione di genere, praticamente assente tra le ragazze ma anche tra i ragazzi, che si informano in internet e nelle riviste pornografiche. In Italia siamo avanti? Da una parte sì, soprattutto dopo il gesto coraggioso di Franca Viola che cinquant'anni fa rifiutò il "matrimonio riparatore", dall'altra no, come si è visto l'estate scorsa con il tam tam contro la cosiddetta "teoria gender" e contro il "Gioco del rispetto", progetto di educazione di genere di Trieste e, tra le altre cose, per la mancata attuazione degli articoli 3 e 33 della Costituzione, che pone di fatto la donna ancora in posizione subordinata. Libro da leggere, soprattutto dagli uomini, per imparare, riflettere, senza fermarsi al sentito dire, perché c'è ancora molto, molto da fare.
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