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Vincitore del Costa Novel Award 2019
Un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un'autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.
Segnalato dalla Rivista Studio tra le 10 migliori letture dell'anno 2019: «Sally Rooney è forse la migliore scrittrice d’amore e di sesso della sua generazione (ha 28 anni), ma anche dell’egoismo e delle paure che intralciano molte relazioni contemporanee.»
«Il romanzo che più di ogni altro ci dice cosa vuol dire essere giovani oggi» - The Guardian
Marianne e Connell si parlano di tutto ma solo all'insaputa di tutti, si frugano i corpi e i sentimenti ma solo di nascosto, come i pianeti delle orbiti imprevedibili si girano intorno, fra moti armonici e strazianti collisioni. Cosa impedisce a due ragazzi dei nostri giorni disinvolti di stare insieme in libertà e leggerezza?
Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell'Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell'amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d'altri (quella della madre di Marianne). Nell'inventario di vantaggi e svantaggi, l'inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l'una vicino all'altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili»: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé. Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali. In un modo o nell'altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un'innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all'autodistruttività. C'è Jane Austen in queste pagine, la forza del suo dialogo, la violenza sotterranea delle sue relazioni, e l'omonimia di Marianne con l'eroina del suo romanzo piú celebre ne è un indizio. Per anni Marianne e Connell si ruotano intorno «come pattinatori di figura», rischiando la vita e salvandosela, chiedendosi, promettendosi, negandosi, dimostrandosi che quella che li lega è una storia d'amore. La conclusione è un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un'autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una vera e propria sorpresa.Un libro tenero, crudo, asciutto,sincero, scritto indubbiamente molto bene. È un romanzo dì formazione, una storia dì amore, amicizia e di relazioni profonde, tra ragazzi e tra adulti e ragazzi. . È un romanzo sul trauma, sul disagio, sul comunicare, sull’amicizia, sull’amore, sul coraggio e sulla paura di amare. Come è difficile diventare “persone normali”, che non devono dover scendere a compromessi per farsi accettare dagli altri, e come è faticoso “diventare adulti”, cioè diventare capaci di essere liberi, di credere in se stessi, e di amarsi. Come è difficile per i giovani adulti di oggi, descritti così bene da una loro coetanea qual è l’autrice, appena trentenne!
Ho divorato le prime pagine del romanzo che è partito con tutte le caratteristiche per potere essere un buon romanzo: protagonisti ben descritti, stile piacevole e scorrevole. Ma ad un certo punto la storia diventa ripetitiva, entra in un loop di ti prendo/ti lascio che non cambia mai. Ho letto cose migliori,
Marianne e Conell sono due adolescenti che faticano a esprimere i loro veri sentimenti. L'autrice ci accompagna nella loro crescita, nei cambiamenti, nelle difficoltà e soprattutto nella loro storia, fatta di fraintendimenti, di lasciarsi e riprendersi, di qualcosa che tutti, a un certo punto, abbiamo vissuto. Esistono davvero le persone normali?
Recensioni
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IL RIFUGIO DELL'IRCOCERVO - letterature, mondi e animali mitologici
Classe 1991, nelle librerie italiane grazie a Einaudi Editore e alla traduzione di Maurizia Balmelli, l’irlandese Sally Rooney è stata definita la scrittrice dei Millenial grazie al caso editoriale del suo romanzo d’esordio, Parlarne tra amici.
Prima di iniziare a leggere la sua seconda e più recente opera, Persone normali, non sapevo tutto questo: non avevo nessuna idea del tipo di autrice che stavo per incontrare e ho iniziato a leggere vagamente incuriosita dalla quarta di copertina, senza alcuna aspettativa. Se mi fossi informata prima di iniziare la lettura, forse avrei capito che mi sarebbe stato poi impossibile staccare gli occhi dalle pagine e non avrei cominciato il libro prima di avere abbastanza tempo per finirlo tutto in un sorso.
La sensazione che si prova leggendo Persone normali è, infatti, discretamente simile alla smania che porta al binge watching delle serie tv: bisogna sapere come continua, le vicende dei personaggi hanno una funzione catartica rispetto alla vita reale e separarsene è una sofferenza.
L’idea è semplice, quasi banale: la storia d’amore tra due star crossed lovers dall’adolescenza alle soglie dell’età adulta. Connell e Marianne frequentano lo stesso liceo in una località di provincia irlandese: lui è popolare, equilibrato e diligente, lei è intelligente ma indisciplinata, non ha cura del suo corpo, sembra che non le interessi affatto quel che gli altri pensano di lei e per questo è vittima di bullismo ed esclusione. La madre di Connell lavora come donna delle pulizie a casa di Marianne e questa occasione di contatto dà ai due l’opportunità di conoscersi meglio e di scoprire con sorpresa che riescono a essere totalmente sé stessi solo quando sono insieme.
Inizia così una tormentata relazione a cui Connell impone la più severa segretezza: non è pensabile che la sua vita possa continuare normalmente se a scuola si scopre che lui sta con Marianne. Lei, che lo affascina con la sua indipendenza di pensiero eppure è totalmente soggiogata a lui, accetta passivamente queste condizioni.
Se Persone normali fosse una commedia romantica, il finale arriverebbe circa a pagina 70, con Connell che realizza finalmente il male che sta facendo a Marianne e solleva il velo di segretezza dal loro rapporto, dando a lei uno status migliore nella scala sociale della scuola. Ma non è questo il caso: la storia continua, abbraccia gli anni dell’università in cui i due continuano a essere inesorabilmente attratti l’uno dall’altra, mentre le loro vite si intrecciano e si separano per i motivi più strani.
Quello che li avvicina e li respinge è la consapevolezza che nessuno dei due riesce ad abitare con disinvoltura il mondo esterno senza il supporto dell’altro. L’intimità che condividono è un dono, ma può diventare una tortura: sono davvero compatibili come sentono o piuttosto l’estrema vicinanza li porta a ferirsi a vicenda, a cercare di riconoscersi nell’altro anche quando questo significa allontanarsi da strade note, dritte e sicure e imboccare sentieri più oscuri? Quale deve essere il confine fra noi e gli altri?
«Marianne aveva un furore che per un po’ gli è entrato dentro e gli ha fatto credere di essere come lei, di avere la sua stessa innominabile ferita spirituale e che nessuno dei due sarebbe mai riuscito a trovare un posto nel mondo. Ma lui non è mai stato fallato quanto lei. Era lei che lo faceva sentire cosí.» (p. 155)
La parte più interessante del processo di crescita di Connell e Marianne è quella in cui, attraverso le storie di alcuni personaggi secondari, i protagonisti realizzano che quella normalità che tanto invidiavano agli altri e che sembrava loro preclusa non è in realtà una conquista facile per nessuno. Essere normali è sempre uno sforzo, e a un certo punto della vita bisogna ammettere che, semplicemente, le persone normali non esistono, ognuno si porta dentro una innominabile ferita spirituale.
Se da un lato emerge forte e chiaro questo messaggio, dall’altro i personaggi di Connell e Marianne sono inevitabilmente melodrammatici, eccessivi: il loro rapporto viene descritto come unico e totalizzante e per un lettore è facile riconoscersi in esso, non perché abbia necessariamente vissuto un’esperienza identica, ma perché è la storia d’amore per eccellenza, il riconoscimento totale e magnetico in un’altra persona, a tratti necessariamente inverosimile e idealizzato.
«Per un attimo sono rimasti lí in silenzio, lui con le braccia intorno a lei, a respirarle sull’orecchio. La maggior parte della gente, ha pensato Marianne, vive un’intera vita senza mai sentirsi cosí vicina a qualcuno.» (p. 35)
Anche le vicende che portano i protagonisti ad allontanarsi e riavvicinarsi negli anni dell’università finiscono per diventare contorte. L’impressione dovrebbe essere che i due non riescano a stare insieme perché si fanno troppo male a vicenda, ma in realtà a separarli è quasi sempre un problema di comunicazione, un equivoco a cui viene attribuita un’eccessiva carica drammatica.
Questo gusto per l’intreccio complicato è un’altra caratteristica che avvicina il romanzo di Sally Rooney al mondo delle serie tv: se ne sono accorti anche alla BBC, e infatti è stato recentemente annunciato che il libro diventerà una serie. Una notizia che, come tutto il romanzo, genera sentimenti contrastanti. È innegabile che chi finisce di leggere Persone normali smania per una versione audiovisiva dei suoi personaggi, ma un prodotto episodico finirà inevitabilmente per privilegiare la dimensione della trama e della storia d’amore tormentata a tutti i costi a scapito dei tanti temi ben più sottili e complessi che si fanno strada nell’opera: politica, questione di classe, mascolinità fragile, violenza domestica, necessità di indipendenza.
Vorremmo davvero essere come i millenials di Sally Rooney, sfumati e irrisolti alla ricerca di un posto nel mondo, purché dolcemente cullati dalla consapevolezza di un amore eterno e romanzesco? Difficile rispondere, ma la domanda fornisce già un’ottima lente di ingrandimento per studiare e scomporre la generazione Y, e questo libro è uno strumento indispensabile per farlo.
Loreta Minutilli
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