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Poesie (1632) (rist. anast.) - Claudio Achillini - copertina
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Poesie (1632) (rist. anast.)
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Poesie (1632) (rist. anast.) - Claudio Achillini - copertina

Descrizione


Il volume offre in edizione anastatica, preceduta da un ampio saggio introduttivo e seguita da una postfazione musicologica, le poesie del giurista bolognese Claudio Achillini (1574-1640). Le indagini che accompagnano il testo stabiliscono l'appartenenza dell'Achillini al nucleo dei poeti che avvertirono più intensamente la vitalità e il magistero della produzione tassiana, pur dinanzi all'affermarsi progressivo del modello di un nuovo canzoniere, introdotto dal Marino agli inizi del Seicento. La proposta dell'anastatica permette di porre a fuoco un altro carattere della prima e unica raccolta poetica composta dall'autore nel corso della sua vita: l'accuratezza del processo di allestimento materiale del libro e l'indiscutibile qualità dell'esito tipografico, provate tanto dalla nitidezza dell'impressione, quanto dalla sobria eleganza della pagina.
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Dettagli

2010
1 aprile 2010
316 p.
9788863721591

Conosci l'autore

Claudio Achillini

(Bologna 1574-1640) poeta italiano. Insegnò diritto civile a Ferrara e a Bologna; soggiornò anche a Roma (dove entrò nell’Accademia dei Lincei) e presso la corte di Parma. Amico e seguace di G.B. Marino, prese le sue difese nella famosa polemica con T. Stigliani. La sua raccolta di Rime e prose (1632), più volte ristampata dai contemporanei, è uno degli esempi più vistosi di linguaggio barocco, farcito di metafore bizzarre e sorprendenti. Celebre, per l’ironica citazione che ne fa A. Manzoni nel cap. XXVIII dei Promessi sposi, il suo sonetto Sudate, o fochi, a preparar metalli; sempre nei Promessi sposi, nel cap. XXXVII, vengono riprese, ancora in chiave ironica, attribuendole a don Ferrante, le argomentazioni sulla peste esposte da A. nella lettera Sopra le presenti calamità (1630).

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