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Neanche rimanendo asserragliato nel suo appartamento, dietro una cortina di articoli satirici e di vita sbirciata dalla finestra, Vittorio riesce a ottenere l'unica cosa che gli sta davvero a cuore: non essere coinvolto da niente, mai, per nessun motivo. Anzi, nei giorni lenti del lockdown diventa suo malgrado il punto di riferimento di una comunità casuale e sgangherata: quella dei vicini di casa. Lui non lo sa ancora, ma è proprio mentre fuori infuria la tempesta che finalmente potrà imparare qualcosa del mondo e di se stesso.
«Floriana dice che sono uno sfigato di successo, e che prima o poi dovrò decidere quale di queste mie due inclinazioni assecondare.»
Vittorio ha poco piú di quarant'anni e per lavoro commenta notizie curiose su un quotidiano nazionale: un giorno scrive di granchi che scappano dai loro acquari, un altro di ricerche secondo cui l'universo odora di pancetta abbrustolita, o di piedi, o di lampone. Quando arriva, la pandemia lo prende in contropiede e in un attimo accartoccia la sua vita, proprio come succede a milioni di persone intorno a lui. Da un giorno all'altro Vittorio si ritrova a fare i conti con una realtà inaudita e il suo universo finisce per coincidere a poco a poco con i confini del condominio. Nessuno lo lascia in pace: la sua impegnativa quasi-fidanzata che gli si presenta sul pianerottolo con le valigie in mano, la vicina di casa filantropa che lo coinvolge nei suoi tentativi di aiutare il prossimo, l'anziano dirimpettaio che perde colpi, per non parlare degli agguati telefonici della madre che cerca di farlo sentire in colpa nei modi piú fantasiosi. Forse è un uomo buono a sua insaputa, Vittorio, di certo preferisce nascondersi dietro all'umorismo e alle battute feroci. Ma mentre una dopo l'altra cadono le certezze di sempre, lui ne ricava di nuove: che durante una pandemia i cani si possono noleggiare, che Andy Warhol può colonizzare la mente di un architetto svampito e che pure una signora anziana può innamorarsi. E, forse, che può provare a essere felice persino lui. Neanche rimanendo asserragliato nel suo appartamento, dietro una cortina di articoli satirici e di vita sbirciata dalla finestra, Vittorio riesce a ottenere l'unica cosa che gli sta davvero a cuore: non essere coinvolto da niente, mai, per nessun motivo. Anzi, nei giorni lenti del lockdown diventa suo malgrado il punto di riferimento di una comunità casuale e sgangherata: quella dei vicini di casa. Lui non lo sa ancora, ma è proprio mentre fuori infuria la tempesta che finalmente potrà imparare qualcosa del mondo e di se stesso.
Non è facile parlare degli anni contrassegnati dal Covid senza scivolare in atmosfere cupe e disperanti Qui Presta, scrivendo in prima persona, non rinuncia a descrivere i tic e le nevrosi dei condomini, insieme agli stratagemmi adottati per aggirare le proprie ansie; ma lo fa con leggerezza e condendo i siparietti di vita con battute fulminanti, ciò che lo ha reso celebre in radio. Ci voleva proprio uno sguardo sorridente – e più volte esilarante – su questo fosco periodo pandemico.
Il personaggio protagonista di questa storia potrebbe essere chiunque, i problemi, i pensieri e molti degli atteggiamenti che lo caratterizzano li abbiamo vissuti tutti durante la pandemia e soprattutto il primo lockdown per tale motivo questa lettura ci porta a riflettere,ripensare ed anche considerare quel periodo così anomalo e difficile,pieno di paure,traumi,incertezze.Si credeva che ne saremmo usciti migliori,che tutto ciò ci avrebbe rimesso in"linea" visto che ultimamente si esagerava un po' su tutti i fronti,ma guardandomi in giro dubito che in molti abbiano capito...Ecco,Vittorio ci ripropone un genere umano che tutti conosciamo,la differenza sta nel saper leggere tra le righe il messaggio...lettura piacevole,senza pretese ma senza'altro gradevole!
Ho acquistato questo libro perchè è ambientato nel periodo del lockdown e volevo conservare una 'memoria' di quello che abbiamo vissuto, perchè forse tra qualche anno sarà quasi incredibile pensare che sia successo davvero e volevo.. una testimonianza scritta. Protagonista della storia Vittorio - un gornalista acuto che si accontenta di scrivere storie banali su un quotidiano - e il suo condominio dove tutti si ritrovano forzatamente chiusi a causa del Covid. Presta è sempre bravo a raccontare passando dalla ironia all'amarezza alla riflessione seria, ma la storia è piuttosto scontata e anche il terribile periodo che abbiamo vissuto si percepisce solo in parte. Tutto sembra ruotare intorno alle fobie un po' egocentriche di Vittorio. E poi c'è molto 'ruggito del coniglio': frasi tipo 'la bellezza è un asso di briscola che non ti garantisce di vincere la partita' vanno bene alla radio ma messe nero su bianco risulatno un po' affettate.
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