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Questo volume chiude un percorso che si è articolato in tre tappe e ha investito temi come le origini della socialità umana, della produzione del cibo e infine della centralizzazione politica. Elemento comune è il cambiamento di grande portata che, se non può più essere identificato col concetto di rivoluzione, va però indagato tenendo conto della contiguità e relativa regolarità delle trasformazioni, sia pure al di fuori di ogni modello lineare e progressivo della storia. Ogni successivo livello determina piuttosto sulla complessa scacchiera della storia umana una profonda diversificazione e coesistenza di forme sociali nelle varie aree geografiche.Il livello indagato in questo libro riguarda le molteplici vie che hanno condotto alla centralizzazione politica e le diverse forme che essa ha assunto in tempi e scenari diversi. La prima distinzione di fondo è quella che separa le società centralizzate, ma non statali da quelle dotate di una più complessa struttura amministrativo-burocratica che definisce appunto le forme proto-statali. Anche quest'ultime mostrano, pur nella presenza di tratti comuni notevoli, diversità nelle specifiche forme che il potere politico, la struttura territoriale, la stabilità nel tempo assumono.
Il confronto è operato attraverso una scelta di situazioni, attinte sia dal campione archeologico che antropologico, situate in tempi e luoghi diversi. Da un chiefdom complesso (Polinesia) si passa a uno più semplice e non agrario (Europa preistorica) per poi spaziare dalla prima città stato mesopotamica allo stato territoriale egiziano, ad esempi di stati corporati del Nuovo Mondo e a uno stato africano relativamente recente. Ne emerge un quadro di grande differenziazione che complica ulteriormente la molteplicità dei sistemi sociali quale si presentava dopo l'avvento della produzione del cibo. Il rapporto che le formazioni centralizzate e gli stati instaurano con l'esterno è spesso di tipo centro-periferia, ma in realtà induce azioni e retroazioni ben più articolate con un mondo al di fuori che resta prevalentemente non statale o di statalizzazione indotta, ma comunque di alta complessità.
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