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Un romanzo con un taglio da manuale. L'esperienza dell'autrice, che come tutte le donne intelligenti è anche ironica, che si mette a disposizione per rassicurare, incoraggiare, confortare chi si trova di fronte a questa immensa esperienza. Diventare mamma. Un'impresa che oggi giorno non è più semplice che in passato. Una volta facevano molti più figli ma oggi con tutti i problemi tecnico-logistico-organizzativi che ci tormentano diventa quasi proibitivo procreare anche una sola volta. Erika è una donna molto coraggiosa è ne ha partoriti tre, in barba alle fatiche, alle insicurezze, alle durissime prove che la vita le ha posto davanti. Il racconto è davvero piacevole, frizzante e leggero, in alcuni punti molto divertente, in altri estremamente profondo e dolce. Consiglio di gustarlo piano piano - non come ho fatto io, che l'ho divorato - per concedersi del tempo per meditarci su. Ecco, questo è un libro che invita alla meditazione, con il sorriso sul volto. Da leggere assolutamente!
Non il solito libro sulla genitorialità. In "P.M." Erika, da testimone sul campo, si inerpica coraggiosamente nella selva dei mille vissuti connessi alla maternità, cogliendo le sfumature, neppure troppo tenui, dell'esperienza genitoriale, tanto nei suoi aspetti gioiosi quanto in quelli più difficoltosi. Se il ruolo di mamma, un tempo, era naturalmente destinato alla semplice gratificazione dei bisogni primari dei propri figli, oggi le premure materne sembrano essere a volte eccessive rispetto ai reali bisogni dei bambini. I compiti materni si esprimono sempre più nella capacità di scegliere tra le mille tettarelle da biberon, culle ergonomiche, di selezionare i giusti consigli nella giungla di siti e riviste specializzate. Le responsabilità materne sembrerebbero spesso seguire un andamento di crescita maggiormente in linea con il progresso scientifico e le trovate di marketing piuttosto che con i bisogni reali del proprio bambino. Ci si affaccia quindi ad una antica questione che giunge ad un più concreto tema di prevenzione sociale: " ...ma genitori si nasce o si diventa? " Sono i consigli, i pareri ed i tecnicismi degli esperti ciò di cui le mamme hanno davvero bisogno? o forse necessiterebbero semplicemente di una maggiore capacità da parte dell'ambiente circostante e degli addetti ai lavori stessi di sintonizzarsi con l'esperienza della maternità nei suoi aspetti soggettivi e unici per ogni donna? Forse solo una diversa qualità di "ascolto" può ridare a tale meravigliosa esperienza la dignità e l'importanza che merita. Nelle diverse storie e spaccati di vita quotidiana traccia anche il tema dei confini: il rapporto tra l'essere coppia e l'essere genitori, tra l'accudimento dei figli e la loro indipendenza, tra il riconoscerli parte del nostro tempo odierno ed il preservarli dagli obrobri che proprio questo tempo produce. Il testo alterna momenti di riflessione profonda ed intensa emozione, con attimi di ironia e tenerezza. Assolutamente da leggere!
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