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Anno edizione: 2025
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Con La profezia dei boschi d’Oriente, Patricia Carabellese firma un romanzo che si inscrive nella tradizione della grande letteratura odeporica, dove il viaggio è al tempo stesso esperienza sensoriale, riflessione esistenziale e costruzione dell’identità. L’autrice si muove tra memorie e geografie con un respiro narrativo che richiama la verticalità lirica di Chatwin e l’inquietudine lucida della Beat Generation. Non è soltanto il Marocco con le sue città sospese tra magia e storia, ma anche la Bielorussia, la Costa Rica, Israele: ogni tappa si fa crocevia di culture e di tempi, spazio interiore prima ancora che reale. Carabellese osserva il mondo con lo sguardo colto di chi conosce la stratificazione dei luoghi: la sua prosa dialoga con la letteratura e l’etnografia, attraversando Terzani, Bowles, Lévi-Strauss, in un fitto intreccio dove l’esterno diventa specchio dell’anima. Il romanzo si regge su un duplice asse: il desiderio avventuroso di scoperta e la progressiva discesa dentro sé stessi. La protagonista è un’antieroina contemporanea, mossa non da risposte, ma da domande; come Kerouac o Chatwin, si lascia interrogare dal mondo. E trova, nei frammenti dell'altro, i riflessi delle proprie fragilità. Notevole è la capacità dell’autrice di fondere vissuto e cultura: da Lessing a Gibran, fino a Primo Levi, ogni riferimento arricchisce la narrazione senza appesantirla. Il cosmopolitismo che ne emerge è autentico, mai cartolinesco, segnato da slanci empatici e inevitabili fraintendimenti, attraversati però sempre da un’intelligenza ironica e salvifica. Lo stile alterna toni rapidi e incisivi a pause più meditative, con una lingua che illumina luoghi e stati d’animo con pari intensità. La profezia dei boschi d’Oriente è così più di un libro di viaggi: è una mappa interiore, un saggio sull’identità in movimento. Un libro che, come ogni vero viaggio, lascia un’eco che continua ben oltre l’ultima pagina.
Eh, che vi devo dì... a me 'sto libro *La profezia dei boschi d’Oriente* m’è proprio piaciuto! Io non è che so 'na gran lettrice... qui all’oliveto c’ho sempre da fa' con la raccolta e con l’olio, però la sera me lo leggevo piano piano prima de dormì. Questa Patricia scrive che pare quasi che stai lì con lei, tra quei posti lontani, col sole e i cammelli... mica come qui tra gli ulivi! C’ha una scrittura che pure se non capisci certe parole ti fa viaggià col pensiero, e poi la storia t’acchiappa, m’ha fatto pure ridere in certi punti. Io so' contadina, semplice semplice, ma ve lo consiglio: è 'na lettura che fa bene alla testa, fa sognà e pure un po’ riflette. Brava la signora Carabellese, magari scrivesse un altro che me lo leggo volentieri sotto l’ombrellone, d’estate, dopo che ho finito co’ l’olio!
Questa giovane scrittrice italo-israeliana mi aveva emozionata ed indignata nel suo precedente libro autobiografico (La via delle Notti Lucenti), dove raccontava la sua vicenda di bambina devastata dalle violenze di un pedofilo, subite nella totale indifferenza di una famiglia affluente, menefreghista ed anaffettiva. Ho cominciato a seguirla, partecipando anche ad alcune sue conferenze, e la mia fedelta' e' stata ricambiata dal suo nuovo e godibilissimo libro oggetto di questa recensione. L'argomento sembra più leggero e sereno, e Patricia strappa piu' di un sorriso narrando le tappe del suo rapporto con la nuova compagna del marito, un'arrampicatrice sociale ignorante, cafonal e pretenziosa che la trascina in un turbinio di esilaranti avventure in differenti ambienti ed in varie parti del mondo (irresistibile il tentativo di Ebe Rosmunda, acconciata come Evita Peron, di affacciarsi al balcone della Casa Rosada in Argentina!). Ma sbaglierebbe chi considerasse la nuova opera come un libro glamour e basta. In esso si intersecano vari altri registri: la profonda descrizione di società ai confini dell'Occidente, il complesso rapporto col fidanzato scienziato ed imprenditore high-tech, vertiginosi dialoghi sul rapporto tra le civiltà' che popolano le opposte sponde del Mediterraneo ed infine una vicenda iniziata nel sottofondo della sua vita e che progressivamente assume importanza fino a prorompere nel sorprendente finale. Insomma, un lavoro decisamente divertente ed insolito, che raccomando a tutti i lettori.
Recensioni
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