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Liriche molto belle.
L'ormai noto poeta Marco Galvagni in questa raccolta di poesie, prefazione di Izabella Teresa Kostka, conta ben quattro poesie pubblicate dalla rivista Poesia (Il silenzio acuto del mattino, Via Mario Pagano, L'aquilone dei sogni e Un volo di rondine) e conferma l'impressione che ne ebbi in una nostra breve conversazione avvenuta qualche anno fa. Un poeta che fa dell'immagine la chiave di volta per l'interpretazione delle sue comparazioni che s'aprono in un multiforme arazzo forgiato da mille spunti di riflessione e contemplazione. Nella prima parte si evince chiaramente l'amore per il padre scomparso, per la poesia e la natura. Sono questi i fili conduttori legati indissolubilmente a quel sentimento d'amore che la fa da padrone cantato con variegate metafore degne d'una mente esuberante e fantasiosa. Emergono anche nostalgicamente ricordi di giovinezza legati alla via natia e al duro lavoro dei campi e del pescatore affascinanti e fabulosi nella simbologia di Galvagni. Il tema dell'amore è ancora leggermente acerbo, un seme che germoglierà rigoglioso nella successiva raccolta Gocce di stelle del 2018. Tema che, però, viene esplicitato in passaggi notevoli come nella chiusa di Una dea ramata: ".....rotolandoci innamorati nella pineta/ feriti d'amore dagli aghi di pino/ o s'un tappeto di fili d'erba/ bagnati di passione da carezze di rugiada". Oppure ancor più a lambire la vetta ne Il canto d'un usignolo, sempre nella chiusa: "da lontano ti sento/ come un usignolo/ nel sottobosco./ Avvicinati nella tua aura dorata:/ vieni, vieni non aver paura,/ vieni da me che da tempo immemore t'attendo." Marco Galvagni m'ha brevemente raccontato d'aver letto nel 2016 cinque poesie (le quattro pubblicate da poesia più Il pescatore) in due reading che si sono svolti presso La Casa delle Artiste che gestiva La Casa di Alda Merini e che era stata ivi programmata una presentazione di Profumo di vita poi annullata per lunga malattia del poeta. Assolutamente da non perdere.
In questo notevole libro Marco Galvagni si esprime delineando il contesto degli affetti familiari, la natura (espressa simbolicamente, con pregnanti metafore come nella poesia "Un volo di rondine") e vi si riscontra in svariate liriche (spicca "L'aquilone dei sogni") l'amore per la poesia intesa come linfa vitale. Oltre a questa prima sezione ce n'è un'altra di poesie di tono amoroso, ancora leggermente immature rispetto alle successive ma tutte colme di bellissime immagini e con passaggi davvero notevoli come nella poesia "La vita del mondo" in cui Marco Galvagni scrive: "...mi sussurri la tua canzone dolce e gentile/anche quando l'acqua/diventa grembo nudo" o ancora meglio: "...lieve baci l'aria/mentre anche la luna/……./è svanita come il petalo d'un fiore reciso." Vivamente consigliato.
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