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«Ho ribaltato la prospettiva e mi sono detta: finora hai pensato a tutto ciò che non potevi fare. Ma tutto il resto? Tutto il resto è la vita.»
«Giulia Lamarca non è semplicemente una travel blogger, è un'influencer della positività. La sua storia è una favola moderna» – Corriere della Sera
Giulia ha diciannove anni e davanti a sé una storia ancora tutta da scrivere e riempire di colori ed esperienze. Poi un motorino, una curva presa male in un pomeriggio qualunque, e la realtà che conosceva viene cancellata di colpo. Davanti a lei si apre un'altra vita, che include una nuova compagna di viaggio: una carrozzina. Nel corso di nove lunghi mesi in ospedale, Giulia deve imparare a guardare il mondo da un nuovo punto di vista, a muoversi, a sentirsi se stessa. Dall'ospedale, però, porta con sé anche l'incontro con Andrea, un giovane tirocinante fisioterapista che riesce a conquistarla con la sua tenacia e la sua dolcezza. Un giorno, lui le fa una proposta "folle": partire insieme per l'Australia. E, quasi per scherzo, lei accetta. Senza sapere che quell'aereo lo prenderanno davvero, che il loro amore diventerà sempre più grande e che non si fermeranno più. Quel viaggio sarà l'occasione per cambiare prospettiva, mettersi alla prova, conoscersi meglio e comprendere, infine, che i limiti sono innanzitutto dentro di noi. Viaggio dopo viaggio, impresa dopo impresa, Giulia si ritrova a scalare il Machu Picchu, a salire sulla Muraglia cinese, a contemplare la fioritura dei ciliegi in Giappone... E inizia a comprendere non solo che, carrozzina o no, può andare alla conquista del mondo, ma che può spendersi in prima persona per l'inclusione – e trasmettere forza agli altri. Con la sua grinta e allegria, Giulia rappresenta per tutti noi una chiamata a uscire dalla nostra zona di comfort e a misurarci con le nostre paure e i nostri sogni "impossibili”: è questa l'unica via per avere davvero la vita che vogliamo. Con la sua complessità, le sue contraddizioni e tutta la sua bellezza.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non conoscevo questa autrice ma, appena ho visto il libro, me ne sono sentita attratta. Sentivo che era una storia speciale... e il mio istinto mi ha dato ragione. Questa è la storia di una ragazza, Giulia, che parte alla volta del mondo per ritrovare la voglia di vivere persa in seguito a un incidente stradale che le ha paralizzato le gambe. I suoi viaggi sono improntati alla ricerca di sé stessa salvo realizzare, in una palafitte a Raja Ampat, che lei tutti i pezzi già ce li aveva, che la carrozzina non la definisce come persona. Nel ripercorrere la strada non facile che l'ha portata a diventare la persona che è oggi, Giulia Lamarca si mette a nudo con le sue fragilità, le sue riflessioni (bellissime) sul senso del viaggio, sulla bellezza degli incontri fatti nella sua scoperta del mondo, mostrando un'anima da combattente nella sua battaglia per un mondo più accessibile. Leggendo questa potente storia di rinascita, mi sono sentita come se avessi percorso un pezzo di strada insieme a lei e al marito Andrea, sui gradini accidentati dei templi orientali o nelle folli corse in aeroporto per prendere l'aereo. Credo che questo libro resterà con me e dentro di me per molto tempo. Lo consiglio vivamente!
Amo le autobiografie e ho divorato anche questa, conoscendo ancora meglio la realtà di vita di una persona disabile che sprizza positività da ogni poro e a cui, anche attraverso uno schermo, è impossibile non affezionarsi. Una morale che insegna questo libro, che cerco di applicare ogni giorno nella vita quotidiana e che mi trova molto d’accordo con Giulia è che “chiunque - se lotta, se ce la sta facendo con le sue forze, non importa come, ma ci sta provando - merita rispetto, silenzio e ammirazione. Da lì mi sono ripromessa di smettere di giudicare e dire: “Sai, secondo me dovresti fare così”. Da questa gente si può solo imparare.” Numerose le riflessioni di Giulia sulla sua vulnerabilità emotiva, sulle sue paure, sul significato di innamorarsi e amare, sul capire che “lo straordinario sia riuscire a stupirsi e meravigliarsi delle cose ordinarie”, sulla speranza, sulle attese, sulle diversità dei popoli nel relazionarsi con il tema della disabilità, sull’accettazione delle cose che non si possono cambiare, e su quello che “accadeva tra un viaggio e l’altro: accadeva la vita, le lotte quotidiane e la fatica per capire come mi vedeva il mondo e come mi vedevo io.” Consigliato! ⭐️⭐️⭐️⭐️/5
Recensioni
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