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Nick Hornby ci racconta, con la sua ironia sempre carica di profondità, che c'è un modo per vivere nelle differenze, per superare i pregiudizi, in amore come in politica. E che per fare un pezzo di strada insieme forse non è necessario, e nemmeno desiderabile, trovare qualcuno che sia proprio come te.
«Hornby è il poeta del quotidiano» – The Observer
Lucy è un'insegnante di lettere, quarantaduenne, con due figli e un ex marito che con molta difficoltà cerca di essere almeno un padre decente. L'amica Emma le invidia la sua condizione di single, che – immagina – le consentirà ben presto di fare sesso con una persona con cui non l'ha mai fatto prima, e si impegna instancabilmente nel darle consigli non richiesti. Ma Lucy non è pronta per una nuova storia, o forse non ha nessuna voglia di cominciarne una con un uomo che, sulla carta, sarebbe perfetto per lei: divorziato, bianco, colto, di mezza età. Passa senza convinzione da un deprimente appuntamento al buio a una cena con uno scrittore un po' troppo pieno di sé. Finché nella sua vita entra Joseph. È il ragazzo che lavora al banco della macelleria, ma fa anche il babysitter e l'allenatore di calcio. Però il suo sogno è diventare deejay. È troppo giovane per Lucy. È di colore. Ah, e forse voterà a favore della Brexit. Insomma, Joseph e Lucy non potrebbero essere più diversi, quindi tra loro non funzionerà mai. O invece sì? Sullo sfondo di una storia d'amore piena di colpi di scena, arricchita da personaggi irresistibili perché incredibilmente veri, c'è la Londra divisa dalla scelta sull'Europa, che sembra spaccare il mondo in due: in famiglia, sul lavoro e in tutte le relazioni. Nick Hornby ci racconta, con la sua ironia sempre carica di profondità, che c'è un modo per vivere nelle differenze, per superare i pregiudizi, in amore come in politica. E che per fare un pezzo di strada insieme forse non è necessario, e nemmeno desiderabile, trovare qualcuno che sia proprio come te.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'avevo lasciato una decina di anni fa, un po' appannato ("E' nata una stella"), forse a causa dei seri problemi familiari. Con questa storia invece, attraverso l'uso di dialoghi fitti - non sempre facili da interpretare ad una prima lettura, per la verità - torna ad indicarci delle strade per affrontare con maggiore serenità, dignità, ed anche allegria, le situazioni complicate che spesso incontriamo nella società contemporanea (a Londra, come in tanti altri posti).
Ho faticato a finirlo. L’ho letto perché una mia collega me l’ha consigliato, ma proprio no. Non mi ha convinta. Alcune battute divertenti, ma poche, trama un po’ noiosetta, con la Brexit sullo sfondo come si trattasse di un censimento. Peccato.
Leggerino, un po' stereotipato, personaggi poco profondi. Una lettura piacevole, che suscita qualche risata e qualche riflessione, ha un buon ritmo, ma niente di più. L'autore ha voluto affrontare in qualche modo il tema della Brexit, del razzismo e dell'immigrazione in Inghilterra, ma prendendoli un po' alla larga e senza troppo impegno.
Recensioni
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