L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (1)
Un bel libro per introdurre con gentilezza un tema serio nel mondo dei bambini. Si parla del nazismo, ma anche della resilienza gioiosa dei bambini e di profughi. Tutto senza drammatizzare, perché l'importante è stare con la propria famiglia.
Tutti, ormai, conoscono le atrocità che hanno caratterizzato il governo di Hitler e la Seconda guerra mondiale. Conoscere la storia è importante per cercare di non ritornare sui vecchi passi, per trasmettere ai giovani quali sono i veri valori: il rispetto verso se stessi e verso gli altri, l’accoglienza, il coraggio di difendere le proprie idee (a patto che siano eticamente corrette), l’empatia… Nel libro “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” Judith si preoccupa di raccontare la sua storia sotto un altro punto di vista: la storia di una famiglia ebrea che diventa profuga a causa della dittatura nazista. Il narratore è vicino alla visione della protagonista, racconta i fatti seguendo lo spirito innocente e infantile della piccola Anna, che percepisce il cambiamento ma non ne ha piena consapevolezza. La protagonista, infatti, nella sua innocenza prende per buono tutto ciò che le capita: il trasferimento in Svizzera, poi in Francia e infine in Inghilterra. Vivere in Francia diventa la vera sfida per questa famiglia: lei e il fratello cercano di integrarsi in un mondo dove nessuno parla la loro lingua; la madre è costretta ad arrangiarsi in casa e ad accontentarsi dei pochi soldi che il marito, giornalista famosissimo in Germania e subito nemico dell’ideologia hitleriana, riesce a guadagnare. Ciò che insegna la piccola Anna è il coraggio di andare avanti, che tutto ciò che conta è stare insieme alla propria famiglia per stare davvero bene, perché solo così ci si può sentire meno profughi. È un racconto che arriva al cuore dei più piccoli e aiuta a riflettere su quanto può essere dura la guerra anche per chi sopravvive.
Recensioni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore