In questa integrale dei quartetti per archi di Alexander Zemlinsky – che comprende la prima registrazione mondiale del Quartetto in mi minore – i componenti del Brodsky Quartet riportano a nuova vita queste opere del compositore austriaco «con uno spirito così proteiforme, che si potrebbe quasi credere che siano davvero in procinto di cambiare il mondo», come ha scritto il critico musicale dello Strad, recensendo un recente concerto. I quattro concerti per archi che Zemlinsky diede alle stampe consentono di farsi un’idea molto realistica della sua concezione musicale. Questo viaggio nell’opera di Zemlinsky parte con il Quartetto in la maggiore op. 4, un’opera giovanile in stile brahmsiano dalle ampie dimensioni e meno netto nell’esprimere l’interiorità del compositore di altri lavori più maturi. A questo lavoro segue il Quartetto n. 2 op. 15, nel quale è possibile ravvisare un’eco della crisi sentimentale di Zemlinsky. Le illuminanti note di copertina riportate sul booklet spiegano con chiarezza il simbolismo che Zemlinsky utilizzò in questo quartetto, che evoca la relazione tra sua sorella Mathilde e il suo amico Arnold Schönberg e il suo infelice amore per Alma Schindler. Al contrario, il Quartetto n. 3 op. 19 esprime una sarcastica protesta contro il modernismo; in questo lavoro Zemlinsky utilizza un materiale tematico estremamente ridotto ottenendo un effetto davvero dirompente, con tutta la struttura che evolve dagli intervalli e dai ritmi del tema iniziale. Dopo essere stato messo all’indice dal regime nazista con l’accusa di contenere “musica degenerata”, il Quartetto n. 4 op. 25 fu eseguito per la prima volta solo nel 1967, trent’anni dopo la sua composizione. Quest’opera presenta una straordinaria ricchezza di materiale tematico, che viene sottoposto a un processo di continua variazione e metamorfosi basato sul modello consolidato della forma-sonata. Il programma è completato dal Quartetto in mi minore, un’opera giovanile che non superò il vaglio della Tonkünsterverein di Vienna quando fu eseguita per la prima volta nel 1893. Da allora questo lavoro venne completamente dimenticato, per essere pubblicato solo nel 1997 e registrato per la prima volta in questo cofanetto. Il movimento iniziale tesse una sofisticata rete di relazioni tematiche, ambiguità armoniche e irregolarità ritmiche. Dalla semplicità e dal fascino melodico dell’Andante e dello Scherzo alla vigorosa fantasia del Finale, questo quartetto dimostra quanto fosse raffinato lo stile compositivo del giovane Zemlinsky.
Leggi di più
Leggi di meno