Quel posto che chiami casa

Premesso che è il primo libro che leggo di questo autore. L'ho trovato profondo e intenso. Un libro che non ti lascia. Mi sono affezionata a Vera e credo sia impossibile non empatizzare con un personaggio così, con tutti suoi timori e i suoi dubbi. E' una storia che mi ha toccato nel profondo forse perchè in fondo tutti noi quando perdiamo una persona importante abbiamo bisogno di vedere dei segnali, abbiamo bisogno di sperare che non sia finito tutto che sia ancora un filo che ci unisce a chi non ci è più vicino. In questo libro ho trovato le parole di cui avevo bisogno. una storia bellissima a cui pensavo tutto il giorno. E' la prima volta che mi succede di voler andare piano nella lettura. Mentre di solito quando una storia mi prende mi ritrovo a finire il libro in pochissimo tempo, con questo libro ho avuto l'effetto contrario, volevo durasse il più a lungo possibile. Bellissimo il finale inaspettato. E' uno di quei libri che ti entra dentro e ci rimane per sempre. Sicuramente in futuro lo rileggerò.

Questa è la storia intensa e profonda di Vera, una ragazza alla ricerca di sé stessa in mezzo al rumore delle aspettative, dei silenzi, e di un’assenza che è diventata parte di lei. Vera è una protagonista che si lascia amare perché è vera nel senso più umano del termine: confusa, fragile, sarcastica, con una mente che corre più veloce del cuore. La voce di Cè, il fratello morto quando era piccola, non è solo un ricordo, ma una presenza costante, un rifugio e al tempo stesso una gabbia. È lui che la mette davanti alla domanda più difficile: “Sei davvero Vera?” Fin da piccola, Vera ha imparato a sentirsi “di troppo”. Non per mancanza d’affetto, ma per quella sottile e strisciante sensazione che tutto ciò che faceva non fosse mai abbastanza. I suoi genitori, devastati dalla perdita, sembrano aver congelato la loro esistenza nel ricordo idealizzato di Cè, che diventa una presenza ingombrante anche nella crescita della figlia rimasta. Vera vive ogni giorno con la percezione di non potersi mai davvero guadagnare uno spazio tutto suo, perché ogni traguardo è inevitabilmente paragonato a ciò che sarebbe stato il fratello se fosse rimasto in vita. Il dolore si annida anche nelle scelte di Vera. La sua decisione di studiare giurisprudenza, per esempio, non sembra nascere da una passione autentica, ma da un bisogno inconsapevole di dimostrare qualcosa: che anche lei può “valere”, anche se non è Cè. Questo meccanismo la imprigiona per anni in una vita che sente non appartenerle, fino a quando, un giorno, qualcosa si spezza. È lì che inizia la vera ribellione: quella che la porta a inseguire una coccinella in un luogo apparentemente assurdo, dove finalmente si aprono spiragli verso un passato che nasconde un segreto più grande di lei. Una clinica, è qui che la porta una coccinella ed è anche qui che incontra Francesco.  Continua sul blog...