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Mancuso è uno dei teologi laici che preferisco, prima di acquistare questo libro l'ho conosciuto partendo da Mauro Scardovelli. Ogni libro così come ogni video è sempre fonte di ispirazione positiva e non cessa di fornire nuovi punti di vista e visioni concrete ed equilibrate. Meraviglioso.
Questo libro sostiene che umanità, bontà e gentilezza non sono creazioni artificiose, ma scaturiscono dall'essenza stessa della vita. E' per questo che la nostra vita, nata come relazione, può sussistere solo nella relazione con la vita altrui. Dalla liberazione dall'ego può rinascere la visione del mondo e della natura di cui questa vita ha urgente bisogno per tornare a fiorire.
A questo saggio di Mancuso associo due libri: " Come io vedo il mondo" di A. Einstein e " Il mio credo" di H. Hesse. L'autore affronta argomenti come l'alimentazione, l'evoluzione, l'economia, la giustizia sociale, l'ecologia, la religiosità e li lega strettamente tra di loro. Questi argomenti sono trattati con profondo senso etico e sempre viene messa in evidenza la sacralità dell'uomo, di tutti gli uomini. E' un libro che non solo fa riflettere ma che fa bene anche all'anima.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo libro sostiene che umanità, bontà e gentilezza non sono creazioni artificiose, ma scaturiscono dall’essenza stessa della vita… Queste pagine si pongono idealmente al cospetto di tutti gli uomini, a qualunque religione o popolo appartengano.
Quando si chiude il libro di Vito Mancuso, si è inondati da una speranza fortissima.
La mente ritorna al viaggio nel quale il teologo ci ha condotto, un viaggio all’interno della categoria comune a noi tutti: la vita. Proprio perché comune, può essere data per scontata: Mancuso ci riporta all’origine, con un libro colto ma scorrevole, molto ben argomentato e di gratitudine.
Uno scritto, quello per Garzanti, semplice e profondo, che ci conforta e ci fa riflettere, che rende la bellezza e l’ordine del mondo necessari, e razionali. Questo è il più grande insegnamento dell’autore: il bene, la bellezza, l’ordine sono consequenziali e interni alla nostra esistenza. Esistono. E sussistono, nonostante tutto.
Si tratta di una visione portatrice di una grande fiducia verso la vita, verso il suo valore, verso la sua sensatezza, verso la grandezza e la bellezza di essere uomo, in quanto libertà che sa scegliere il bene e la giustizia.
Qui Mancuso è impeccabile come teologo, raffinato come pensatore, liberale come filosofo.
Ecco, in Questa vita la meraviglia sta nel fatto di proporre una visione credibile e ragionata, un punto di vista magistralmente argomentato – eppure così comprensibile – un tentativo (più che riuscito) di coniugare laicismo e religione sulle questioni che contano davvero.
L’umano sentire, ci dice l’autore, è davvero collettivo: la posta in gioco è altissima. Si tratta di conoscere, nutrire e proteggere la vita. Non solo la nostra, ma quella di tutti. Del pianeta, degli animali, delle piante, delle altre persone. La categoria fondante è la relazione, la cooperazione, l’armonia, il prendersi cura. La grandezza del suo «ottimismo drammatico» – che si colloca come Terza Via tra il neodarwinismo e l’ottimismo finalistico – sta nell’avere una teoria filosofica (e religiosa, e etica, e umana) semplice, eppure potentissima, rassicurante, razionale e cristallina.
Quando leggiamo quello che scrive, sentiamo che quelle cose sono giuste. È, come lo chiamava Novalis, un risuonare.
Questo libro abbraccia tutto: il capitalismo, l’imperialismo, il colonialismo, il vegetarianesimo, l’ecologia, la giustizia, il suicidio, l’interruzione di gravidanza. Eppure lo fa in 144 pagine, scorrevolissime e illuminanti, prive di boria o di qualsivoglia inutile tecnicismo.
Si può davvero parlare di passaggio dal principio di autorità al principio di autenticità. E questo, per un filosofo e per i suoi lettori, è veramente il regalo più grande.
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