L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Raccolta di 34 racconti, scritti fra il 1959 e il 1969, più rosa che neri, infatti molti furono pubblicati su settimanali femminili. Storie zuccherose di ragazze sedotte e abbandonate che meditano il suicidio x la vergogna, di uomini romantici alla ricerca di un lontano perduto amore, nostalgici di una donna appena sfiorata in una notte d'estate, di poveracci integerrimi che rifiutano il denaro, di bravi ragazzi casti che non vogliono "rovinare" una ragazza prima del matrimonio in abito rigorosamente bianco. Un'Italia bigotta e tradizionalista, in cui gli uomini prendono le decisioni e le donne docilmente obbediscono, non potendo neppure concepire il divorzio e l'aborto. Una società lontana non mezzo secolo, ma anni luce, che oggi fa sorridere e non ha lasciato rimpianti, in cui gli omosessuali sono " schifosi invertiti", le prostitute "donnacce", gli africani "negri". Certo, ci sono anche racconti gialli con morti ammazzati, ma il delitto non paga mai e gli assassini sono sfigati sprovveduti o disperati. Era un'Italia provinciale e contadina, con il sogno della vacanza al mare e della Seicento, della serata in balera e del pranzo in trattoria, triste, rassegnata, sconfitta. Storie con indubbia finalità educativa, adatte alle famiglie e alle "ragazze da marito", diversissime da quelle dure e spietate, rabbiose, del commissario Lamberti. Sullo stesso tema, ma di ben altro spessore, "Milano calibro 9". Qui, l'inflessibile Scerbanenco dà l'impressione di avere scritto x compiacere l'editore di "Novella 2000" che ha pubblicato i racconti. Migliori quelli x il "Corriere della Sera". Più interessante delle storie minime, il documento di un tempo che fu, dell'omicidio x gelosia e del delitto d'onore, in cui aborto, divorzio, convivenza, tradimento coniugale erano reato, e di cui, imbarazzati e increduli, ci vergogniamo.
a me sono piaciuti. si possono scrivere grandi racconti anche con un linguaggio diretto e semplice, all'apparenza povero, in realtà calibratissimo. ho capito perché Scerbanenco è considerato da molti un maestro: non sentiva il bisogno di strafare. per qualcuno sarà banalità o mancanza di mezzi. per me è scrivere con la propria voce. né più, né meno. ed ora, sotto con "Milano calibro 9".
Una raccolta di raccontini insignificanti. Si leggono velocemente ed ancora piu' velocemente si dimenticano, scritti male e assolutamente poveri nel contenuto. Una lettura pessima.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore