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Film lento con scelte registiche e di ripresa da documentario (scene intere solo per creare l'atmosfera, inquadrature che sobbalzano, inquadrature che non centrano gli attori o la scena). Attori buoni, non sopra le righe.
La sola, breve, e negativa recensione del 9/12 mi spinge a prendere le parti del film. Trovo sia una pellicola dove la storia si dipana in maniera magistrale regalando momenti memorabili e molto toccanti, soprattuto quando irrompono nella trama segni e ricordi del vero protagonista della storia: Ethan, il fratellino morto (il suo piattino, dimenticato, che salta fuori durante la "gara" della lavastoviglie, o il primo piano del tatuaggio sulla spalla di Kym/Anne Hathaway, responsabile della sua morte, che reca proprio il nome della piccola vittima). Il marito che canta "Unknown legend " di Neil Young alla fresca sposa, sull'altare, è un altro momento che non si dimentica. Jonathan Demme, anche stavolta si dimostra grande intenditore / esperto / amante di musica, quella con la m maiuscola. Prova ne sia anche la presenza di uno strepitoso sosia di Elvis Presley tra i partecipanti alle sedute degli ex tossicodipendenti. Oltre a farci rivedere, ad anni di distanza, attori che tutti coloro che hanno visto e rivisto i film di Demme hanno ancora negli occhi (il collega strabico che corteggia Jodie Foster in Silence of the lambs o la cantante / cameriera che interpreta la canzone finale in Something Wild), il regista ci regala una sempre grande e meravigliosa Debra Winger con i suoi 55 anni, compresi i primi piani durante i quali, non viste, le sue braccia fanno il gesto dell'ombrello all'intero Ordine dei Chirurghi Plastici.
Io personalmente l'ho trovato noioso... bravissima Anne H. e anche gli altri interpreti, ma mi stavo addormentando davvero...
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