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Assegno un volto alto perchè il libro è ben scritto, è chiaro e scorrevole. Forse il titolo lascia pensare ad un altro tipo di impostazione. Infatti prevedevo di veder affrontare l'argomento delle origini dell'Europa sulla falsa riga di Branchina Francesco nel suo "Perché le origini dell'Europa non possono dirsi giudaico-cristiane", che espone una interessante tesi. Invece Pellicani si focalizza sui freni che la Chiesa ha sempre imposto allo sviluppo dell'Europa capitalistica in cui oggi viviamo. Ma alla fine sottolineando continuamente la preponderanza del potere spirituale non fa che sostenere che in realtà l'Europa è cristiana fin nelle sue fondamenta. Interessante l'appendice finale su Gesù.
A partire dall'attentato jihadista alle Twin Towers del'11/09/2001, in alcuni paesi dell'occidente (specialmente negli USA e in Italia) si è assistito ad una progressiva messa in discussione della laicità dello stato e al ritorno della religione cristiana come elemento centrale della politica. Uno dei concetti base sui quali si basa questa riscossa identitario-religiosa sono le così dette radici giudaico-cristiane dell'Europa, senza le quali non sarebbero comprensibili né democrazia, né liberalismo, né capitalismo. E' palese in tale ottica la totale negligenza nei confronti delle civiltà greca e romana, cronologicamente antecedenti all'affermazione del cristianesimo. A farsi carico di questo compito arriva il libro dello studioso di area socialista Luciano Pellicani, che fin dal titolo si propone di rivalutare le radici pagane dell'Europa. Va subito detto che il contenuto non corrisponde a quanto enunciato dal titolo. All'eredità del mondo classico vengono fatti solo pochi accenni: quasi tutto il libro è infatti teso a dimostrare come la concezione giudaico-cristiana sia in radicale contrasto con l'odierno concetto di liberalismo, che si sarebbe affermato in seguito ad una strenua lotta con le varie confessioni cristiane. A supportare la sua argomentazione l'autore porta elementi validi ed interessanti, ma quasi mai nuovi: costituisce una parziale eccezione la polemica contro la teoria weberiana della nascita del capitalismo come frutto dell'etica protestante. Alla fine del libro si ha l'impressione che le radici giudaico-cristiane, anche se solamente per sovvertirle, siano effettivamente le uniche sulle quali si può basare l'Europa.
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