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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2014
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Non mi è piaciuto particolarmente, mi è sembrato molto noioso e non ho capito molto XD!!
allora nn so come iniziare:è un libr favoloro proprio da leggere intrigante diciamo che lunico libro che ho finito di leggere in un brevissimo tempe e mi ha insegnato molte cose...quando leggi una pagina, o un capitolo ti viene voglia di leggere tutto il libro.. da leggerein una parola favoloso.....voto:10|10
Recensioni
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È un peccato che Mondadori, forse in omaggio all'imperante dio-marketing, abbia chiuso di fatto la collana tascabile "Storie d'Italia", malgrado il buon successo di critica e di lettura tra i ragazzi. Per fortuna non mancano, però, gli editori che vogliono fare bene il loro mestiere, cioè pubblicare bei libri e venderli, come questo romanzo, una sorta di giallo storico-resistenziale e morale, scritto con lingua asciutta e scorrevole da Lia Levi, che nella citata collana aveva già pubblicato atri racconti su guerra, Resistenza e Shoah viste con occhi di bambine/i. La tredicenne Federica, in una fotografia della mostra per il sessantesimo anniversario della Liberazione di Roma, riconosce sua nonna Teresa, allora tredicenne, mentre esulta per l'arrivo degli Alleati. La ragazza sa che il bisnonno Maurizio è morto in un lager tedesco perché era partigiano, con il nome di Achille, ma si accorge che la nonna nasconde un segreto, un mistero, un cruccio. Approfittando della tesina di storia che sta preparando per gli esami di terza media, Federica indaga, coinvolge la nonna dapprima riluttante e infine scopre colui che tradì il "partigiano Achille" e fece cadere l'organizzazione clandestina. Nonna e nipote si accontentano delle scuse di quello che ormai è solo un povero vecchio malato, ma la verità è ristabilita, giustizia fatta, la memoria non sarà cancellata. La trama è intrigante e coinvolgente, così come impeccabile è la ricostruzione storica, soprattutto di quel grande fenomeno che fu la "Resistenza civile": "Tu combatti?" chiede Teresa al padre, il quale risponde: "Non precisamente, non con le armi in mano", ma falsificando documenti e raccogliendo informazioni, così come la ragazzina e i suoi amici squarciano le ruote dei camion tedeschi.
Fernando Rotondo
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