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Voce fuori dal coro, la mia. e' un romanzo difficile, duro in molte parti, fino a portare anche al disgusto. Però, è anche insolito, originale e la prosa è magistrale!
letto in versione e-book, non comprendo alcune critiche precedenti, in particolare quando si afferma che la protagonista odia, ama, riodia, riama, lascia(?? ma quando?). mi viene quasi il dubbio di avere letto una versione rimaneggiata o addirittura un altro libro. comunque la trama è abbastanza tragica come piace a me e, pur non gridando al capolavoro, non lo ritengo un testo disprezzabile
Ognuno ha i propri demoni e ognuno si trova costretto a combatterli, non potendo ignorarli per molto tempo. In questo romanzo scritto nel 2003 ma pubblicato solo da poco tempo in Italia, la Oates ha immaginato di poter far collidere tra loro due sistemi autistici: quello di chi (Siegl) rifiuta il contatto con il presente, rintanandosi nell'interminabile scavo di un passato persecutorio ma che conferisce stabilità, e quello di chi desidera cancellare il passato (Alma si costruisce per questo un'identità provvisora) per lasciarsi totalmente diluire nell'esistente. Due forme di nevrosi opposte e complementari, che rischiano entrambe di scivolare nella dissociazione definitiva. A mio parere, l'idea che più deve aver spinto JCO in questo progetto deve essere stata la sensazione che proprio questa è la situazione in cui viene a trovarsi chi ha disperatamente bisogno di un nemico per continuare a vivere, che è una condizione psichica piuttosto comune. I due opposti cercano sollievo estremizzando le rispettive tendenze (la vana ricerca di una traduzione perfetta dell'Eneide, lui; l'abisso delle droghe e dei giochi di dominazione, lei) per cercare di autodistruggersi, ma è proprio questa pulsione nichilista che li spinge continuamente l'uno verso l'altra. Il risultato non è all'altezza di tanti lavori precedenti e soprattutto successivi della Oates, ma testimonia dell'enorme vastità dei suoi orizzonti creativi e della varietà di stili che può sfoggiare.
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