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Mentre sul Québec infuria la piú violenta tormenta di neve dell'anno, Armand Gamache si trova a indagare su due casi. Entrambi oscuri come il cuore dell'inverno canadese.
«Una serie che è ormai un classico del mystery, piú profonda e avvincente a ogni episodio» - The New York Times Book Review
«Magistrale. Questa volta, accanto all'idilliaco villaggio di Three Pines, stretto nella morsa dell'inverno, Penny ci mostra uno scorcio delle strade piú pericolose di Montréal, avvelenate da droga e prostituzione» - The Guardian
«Non so come si sentano le mosche invischiate al centro del bozzolo in attesa del ragno. Male, penso. Io invece mi ci sento bene. Perché i libri di Armand Gamache sono come una ragnatela. Belli» - Carlo Lucarelli, Corriere della Sera
Convocato all'improvviso in una fattoria nei pressi di Three Pines, Armand Gamache, capo della Sûreté du Québec, scopre di essere stato nominato esecutore testamentario da una sconosciuta baronessa. Il documento contiene clausole tanto bizzarre da far sospettare al commissario che si tratti di uno scherzo, ma di lí a qualche giorno, quando nella fattoria viene rinvenuto il cadavere di un uomo, la realtà dei fatti emerge in tutta la sua gravità. Nel frattempo un enorme carico di droga sta per inondare le strade di Montréal, e Gamache, sospeso dal servizio sei mesi prima proprio per non averlo fermato, deve decidere al piú presto come agire.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
libro scorrevolissimo ma la storia spesso si perde su argomenti futili ed inutili . giallo leggero anche se con qualche slancio critico verso il deperimento della società.
Non male, decisamente. Thriller pacato, ma anche con sfumature forti sul mondo della droga di strada. Il tutto si muove con un tocco di originalità e in una soffice e nevosa ambientazione canadese, con un contorno di personaggi straordinari a cavallo tra le allegre comari e il coro della tragedia greca. Da leggere, senza ombra di dubbio (a proposito di “ombre”…).
Il regno delle ombre (e presumo tutte le avventure del commissario Armand Gamache) è il libro perfetto per i nostalgici dei gialli di Agatha Christie: perfetto per la trama che non lesina indizi a destra e a manca, perfetto per i numerosi personaggi che fanno da contorno ( strambi, veri perché saturi di luci e ombre, quindi sempre probabili assassini), perfetto per la lotta interiore di Gamache fra legge e giustizia! Se non amate le atmosfere gelide del nord, lasciate stare: la neve e le temperature polari si percepiscono pure sotto l’ombrellone. Lasciate stare pure se amate libri che vanno subito al sodo.
Recensioni
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Le indagini del commissario Gamache avvolgono il lettore con il fascino sottile di un ragionamento, di uno “scavo” psicologico, che sa essere spietatamente efficace senza risultare mai inutilmente brutale. Quel commissario somiglia a Maigret. E Louise Penny, la “mamma-scrittrice” di Gamache, ricorda George Simenon. Questo, però, è un giudizio del tutto personale: rappresenta solo un invito alla lettura del romanzo Il regno delle ombre (518 pagine, 15 euro), edito da Einaudi, che segue a un anno di distanza la fortunata traduzione italiana (sempre firmata da Letizia Sacchini) di Case di vetro, sempre per Einaudi.
Tra i paesaggi innevati del Québec in Canada, lì sonnecchia (ma non troppo) la piccola comunità di Three Pines. Uno dei suoi abitanti più illustri è Armand Gamache, comandante in capo della “Suretè” sospeso dal servizio dopo il mezzo fallimento di una precedente missione. A questa macchia nella carriera proverà a rimediare, proprio mentre si ritrova a sbrogliare la matassa di un testamento con delitto. Accanto a lui una sgangherata compagnia di artisti e poliziotti, magnificamente modellati dalla scrittrice che costruisce così un’opera corale. L’esatto opposto del soliloquio, noioso, di un superpoliziotto troppo solo per essere vero.
Nata a Toronto, residente con il marito in un paesino a sud di Montréal vicino al confine con il Vermont, Louise Penny ha un passato da giornalista e conduttrice radiotelevisiva. Un presente da giallista di successo. In bacheca tra gli altri il prestigioso premio “Agatha Award for Best Novel”, che ha vinto per quattro anni consecutivi, le sue opere sono state pubblicate in ventisei nazioni. In italiano, oltre Case di vetro e Il regno delle ombre, disponibili pure La via di casa e L’inganno della luce (stesso numero di pagine, 432, e identico prezzo, 15 euro) che dallo scorso anno sono nel catalogo Piemme Edizioni.
A consigliare i lavori di Louise Penny è anche il suo collega Carlo Lucarelli. “Non so – ha scritto sul Corriere – come si sentano le mosche invischiate al centro del bozzolo in attesa del ragno. Male, penso. Io invece mi ci sento bene. Perché i libri di Armand Gamache sono come una ragnatela. Belli”. Su La Stampa, invece, Massimo Vincenzi nella sua recensione di Case di vetro ha sottolineato che “il protagonista assoluto non è l’assassino e non è neppure Armand Gamache, che pure riveste il ruolo di capo della polizia canadese: il vero protagonista è l’atmosfera che ti cattura sin dalla prima pagina e non ti lascia andare sino al climax finale”.
Recensione di Gerardo Marrone
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