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Un’affascinante esplorazione tra i grandi relitti dei mari di tutto il mondo.
Nell’arco di oltre cinquant’anni sono stato
testimone del passaggio dalla ricerca dilettantesca
di reperti conservati dal mare allo
sviluppo di una ricerca sistematica, sempre
più perfezionata, sia come tecnica sia come
impostazione scientifica.» Folco Quilici ha
iniziato a immergersi quando era ragazzo,
con l’ausilio di un residuato di guerra, un
autorespiratore a ossigeno che gli ha permesso
di perlustrare e fotografare i fondali in
anni in cui erano davvero in pochi a interessarsi
al mondo sommerso.
Da allora, l’archeologia subacquea, oggi vera
e propria disciplina scientifica, ha permesso
non solo di aggiungere importanti pagine
alla Storia, dai tempi antichi ai giorni nostri,
ma anche di portare alla luce vicende degne
dei migliori romanzi d’avventura.
Se non ci stupisce, infatti, sapere che in fondo
al mare, lungo le tratte tra il Centroamerica
e la Spagna, giace un tesoro dal valore
inestimabile, ricchezze di Aztechi, Maya e
Incas razziate dai galeoni spagnoli e portoghesi
in epoca moderna, o carichi di navi pirata
vittime di tempeste, più curiosa è la vicenda
del treno scomparso tra i ghiacci del
lago Bajkal all’inizio del secolo scorso, sulla
transiberiana: la carrozza blindata conteneva
migliaia di rubli d’oro spediti dallo zar
per convincere i generali coreani a schierarsi
contro i giapponesi.
A questa immensa ricchezza si contrappone,
però, un’altissima presenza di inquinanti
sparsi in tutto il mondo. Solo nei fondali
dell’Atlantico colarono a picco decine di navi
cariche di rifornimenti, sostanze deperibili e
in parte tossiche, colpite dagli U-Boot tedeschi
durante la seconda guerra mondiale. Per non
parlare della nave americana pronta a scatenare
una guerra chimica in caso di un colpo
di coda da parte dell’esercito tedesco nel 1943,
affondata al largo della costa pugliese. Ma anche
la semplice ruggine e le vernici mettono
a serio rischio la salute della fauna e, non ultimo,
la nostra, inserendosi nella catena alimentare
attraverso la pesca scellerata in zone
ritenute altamente inquinate.
Folco Quilici, esploratore infaticabile e divulgatore
d’eccezione, ci porta alla scoperta,
anche attraverso le splendide immagini che
accompagnano queste pagine, dei tanti relitti
disseminati nei fondali di tutto il mondo,
parlandoci del mare e della sua storia, con
una preoccupazione crescente per il suo stato
di salute che chi ama il mondo sommerso
non potrà che condividere.
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