Electa; 1999; Noisbn ; Rilegato con titoli illustrazione applicata al piatto e cofanetto illustrato; 28,5 x 26 cm; pp. 461; A cura di E. Pontiggia. Prima edizione. Volume riccamente illustrato a col. ; leggeri segni d'uso al cofanetto ed alla copertina (macchiette), interno ottimo; Buono (come da foto). ; Vorrei spiegare la preziosa e inconfondibile originalità delle opere di Remo Bianco. Avendo avuto la fortuna di frequentare per oltre trent'anni l'artista, sono riuscito col tempo a capire la sua arte, ad avere in mano la chiave della comprensione dei suoi quadri. Ed ecco la chiave. L'uomo non è riducibile ad un modello unico, senza drammi e senza problemi. L'uomo nasconde un astratto che è altrettanto valido quanto la realtà che lo rappresenta. Dentro l'omogeneo che si ripete vi è un infinito molteplice che domanda di essere inteso ed amato e che non si può rappresentare secondo la legge e le risorse della normalità. Cioè, ogni singolo individuo ha un volto esteriore ed uno interiore incomparabile e inaccessibile. Per chiarire, ogni uomo ha un capitale di valori pregiati e non pregiati, nobili e non nobili, come i pensieri, i sentimenti, i desideri, le paure, le passioni, le ire, le aspirazioni, la cattiveria, la bonta, l'intelligenza, l'intuito. Questi valori non si possono rappresentare in forma figurativa, ma si possono ben rappresentare con i collages, i tableaux dorés, l'informale, le nevi, le trafitture, le sculture calde in tutti i periodi artistici percorsi da Remo Bianco. Remo Bianco, con le sue sculture, la sua arte, reca un lieto annunzio di bene, e questo è il miglior premio cui un artista può ambire. Effettivamente possiamo dire col Profeta Isaia: "Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene" Virgilio Gianni; L'immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
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