L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +10 punti
Promo attive (0)
Uno splendido affresco di una Marsiglia violenta, dove ogni reato sembra possibile e senza conseguenze. Forze dell'ordine compiacenti, spesso impotenti e talvolta estremamente violente. Una bella storia che in alcuni frangenti fa ricordare i romanzi di Jean Claude Izzo. Non sono i personaggi a fare la storia....e' proprio Marsiglia la splendida e maledetta citta' sul mediterraneo. Un autore che leggo da molto tempo e che non mi ha mai deluso.
A cavallo tra noir e spy story, Respiro corto è un romanzo senza protagonisti positivi, che costringe a parteggiare per i cattivi e mette a nudo il vero volto della globalizzazione. Documentato e coraggioso, si svolge però come la sceneggiatura di un astuto thriller, e se è vero che Carlotto mostra grande capacità di analisi e di ricostruzione, portando alla luce i retroscena che affliggono il nostro presente, non riesce però a colpire pienamente nel segno. Forse uno svolgimento meno rapido avrebbe giovato a quest’opera che vede il proprio fulcro nella suspense, ma che passa e va senza rimanere nella memoria.
Al termine della lettura ciò che resta è l'incompiutezza (e un pò di confusione). Ho già avuto modo di leggere Carlotto e l'ho sempre trovato un bravissimo autore, molto coinvolgente ed intrigante; ma in Respiro Corto sembra avere una fretta dannata di arrivare alla fine. La trama, infatti, è ottima così come la presentazione di alcuni personaggi: se Carlotto avesse avuto tempo e voglia di approfondire il tutto e dare un respiro più ampio agli avvenimenti, ecco che adesso parleremmo di un capolavoro del noir italiano. Il tutto è raccontato in maniera costante e monotona, e lo stile narrativo non lascia neppure il tempo al lettore di gustarsi le pagine ed il concatenarsi degli eventi (che si susseguono in maniera vorticosa). Peccato. Il libro merita comunque una sufficienza per la bella trama, ma direi nulla di più.
Recensioni
Per definire i romanzi di Massimo Carlotto, ogni volta che un titolo arriva in libreria, si coniano definizioni e nuovi generi. In questo caso il termine è “World Noir”, per intendere che lo scrittore, nel suo ultimo romanzo Respiro corto, ha abbandonato le classiche ambientazioni nell’Italia del Nordest per spingersi fino a Marsiglia. In realtà c’è un ponte ideale che collega la criminalità organizzata di Arrivederci amore, ciao a Marsiglia: è un’atmosfera condivisa da un sottobosco criminale simile, una specie di tronfia cattiveria, di orgoglio criminale che si concretizza nel rispetto di regole non scritte e codici d’onore, quasi una richiesta di legittimazione delle ragioni che muovono la malavita. Non si possono comprendere le trame di Massimo Carlotto se non si conoscono le dinamiche del territorio, che rende tutti i personaggi crudeli e spregiudicati, perché forte è la voglia di emergere e farsi strada e ancora più forte è la mancanza di qualunque altro mezzo che non siano le proprie forze. C’è un ponte ideale che collega Padova, la città natale dell’autore, e in generale tutto il Nordest, a Marsiglia, è quello che tutti hanno imparato a conoscere come “Noir mediterraneo” e che ha avuto come maestro Jean-Claude Izzo. Ambientare un romanzo noir a Marsiglia significa necessariamente omaggiare l’illustre cittadino provenzale.
Ma Carlotto non si limita all’apologia di un sistema criminale ormai scomparso, al contrario si spinge a descrivere l’evoluzione del crimine contemporaneo, la profonda trasformazione che ha dovuto subire in questi anni di globalizzazione e Social Network. I figli dei vecchi criminali di tutto il mondo, dalla mafia russa ai narcos sudamericani, convergono a Marsiglia, nel bel mezzo di una guerra sanguinaria e silenziosa, la “guerra dei Territori”. Le armi che usano i nuovi gangster sono le informazioni, Internet, l’alta finanza. Sono giovani, veloci e assolutamente refrattari rispetto al vecchio sistema di organizzazione verticistica delle mafie tradizionali. Le nuove generazioni hanno studiato economia a Leeds, amano i legami reticolari, possono agire una sola volta per ripagare un debito o vendicare un torto subito senza per questo lasciare gli studi universitari, possono anche mettersi al servizio della banda avversaria, se necessario.
Personaggi tipici di Don Winslow, insomma, ma presentati in salsa mediterranea: un giovane russo esperto di economia, un gangster paraguaiano in fuga dal suo paese, un gruppo di ceceni in cerca di armi, e poi naturalmente il boss vecchia maniera, di origine corsa, Armand Grisoni e la poliziotta di Marsiglia, BB, lesbica, fanatica di Johnny Halliday, che riesce ad essere ancora più temibile delle bande criminali. Tutti sono costretti prima o poi a fare i conti con il difficile habitat in cui sono capitati. Chi sottovaluta Marsiglia rischia la vita.
Carlotto usa il noir come metafora per descrivere i cambiamenti della società e la penna come un’arma per colpire le convenzioni di cui la società si ammanta. Nei suoi personaggi non c’è pietà né redenzione, le sue descrizioni sono nette, precise, profondamente filmiche, eppure l’umanità traspira da ogni riga. Un romanzo che rappresenta un grosso balzo in avanti per la definizione del genere noir italiano.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore