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Stupendo!
Il libro è il racconto del periodo del primo confinamento vissuto dalla trentaduenne anconetana Agnese Sanna. La giovane, musicista, rimane colpita dalla supplenza quale insegnante di musica presso una scuola media romana: quindi, il testo rientra nella diaristica, ma definirlo un diario, oltre ad essere limitante, non è esatto, in quanto l’esperienza prevalente narrata è legata all’incarico didattico ricevuto, ma ricomprende la sua riflessione umana. Lo scritto, sempre redatto in prima persona, all’inizio ci fa incontrare una persona preoccupata dall’evolversi della situazione, ma poi, come per incanto, vede il lato positivo in ciò che le accade, e allora la persona preoccupata si trasforma in un volto sorridente, sereno e sempre disponibile al dialogo. Ne consegue l’empatia di Agnese, una persona adulta ma che al tempo stesso non è lontana dal richiamo all’età adolescenziale, che le permette di trovarsi a suo agio con ragazze e ragazzi che frequentano la scuola avendo gli stessi anni. Il dialogo tra l’insegnante e i suoi alunni, in un momento decisamente disgraziato a seguito dell’emergenza sanitaria, che esclude il contatto diretto, trova nelle pagine del libro vette di vera e propria poesia: questo incontro, un po’ misterioso e per certi versi anomalo, stupisce i ragazzi e può disorientare il lettore, che comunque viene conquistato alla lettura da uno stile sobrio ed essenziale. I fatti descritti non sono eccezionali, ma lo stato d’animo della narratrice è quello di una persona grata anche nelle traversie, che accetta come prove che la spingono a migliorarsi. Sanna avverte come una missione in tutto ciò che compie, condizione che le ha fatto maturare l’idea di raccontare tutto in un libro, nell’ambito di un comune progetto artistico condiviso con la sua prima passione: la musica. In estrema sintesi, il libro è una speranza graditissima in un tempo di incertezze e confusione.
o mio dio è la mia prof!!!!! cmq grande lo leggo di sicuro prof!
Recensioni
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