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scheda di Bellofiore, R., L'Indice 1996, n. 5
Questo agile volumetto ha una destinazione prevalentemente didattica. Si tratta di nient'altro che delle "lezioni" sull'economia politica classica e sull'economia politica critica marxiana svolte dall'autore come parte del corso di Economia Politica I, corredate dai "testi" di Smith, Ricardo, Marx, Keynes, di cui è richiesta lettura da parte degli studenti. Certo, il libro può esser letto con profitto, e con non poco diletto, dal lettore colto, data la chiarezza e lo stile cristallini di Lunghini. Ma non sarebbe male che gli dessero un'occhiata anche i docenti dei corsi di microeconomia delle nostre università, affannati a completare la traduzione dell'ultimo manuale americano, o le lezioni dell'ultima esaustiva ma elementare introduzione agli sviluppi più recenti dell'economia dell'informazione. Vi è qui infatti un esempio malauguratamente raro, ai nostri tempi, di insegnante che insiste nel fornire ai propri allievi una doppia lezione di metodo. La prima è che l'economia politica ha una storia: storia di programmi di ricerca in conflitto, un conflitto che si prolunga sino ai nostri giorni; sì che conoscerne solo il presente fornisce, non una conoscenza mutilata, ma una conoscenza falsa. Seconda, non meno importante, lezione: che esercizio fondamentale per l'apprendimento e la cultura critici è la lettura dei testi originali. In un'Italia in cui si sostiene, non senza ragione, che la formazione è uno degli snodi cruciali della crescita civile ed economica del paese, queste due lezzioni non andrebbero disperse
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