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Anno edizione: 2021
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La filosofia di Sartre è scomparsa dal nostro orizzonte culturale. Con questo libro Massimo Recalcati propone un "ritorno a Sartre". Non tanto rileggendone l'opera alla luce della psicoanalisi, ma mostrando quanto potrebbe essere utile per la psicoanalisi contemporanea non dimenticare la lezione sartriana.
Se pochi intellettuali hanno influito in misura cosí decisiva nella cultura del Novecento quanto Jean-Paul Sartre, oggi il filosofo francese, per una sorta di vendetta dell'indifferenza, appare messo indebitamente ai margini dal pensiero dominante. Tanto piú criticamente suggestivo è per questo il ritratto inedito che ne propone Massimo Recalcati. Al centro il rapporto tra libertà e destino, necessità e contingenza, invenzione e ripetizione, costituzione e personalizzazione. E soprattutto un'idea d'infanzia concepita non tanto come tappa evolutiva o residuo archeologico, quanto piuttosto come presenza inassimilabile che l'esistenza ha il compito di riprendere incessantemente. In tale processo il confronto con Freud e Lacan diventa decisivo: come liberare il desiderio da quel miraggio di totalizzazione compiuta che Sartre definisce «desiderio di essere»? come consegnarlo a una mancanza capace di essere davvero generativa?
Indice
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Opera utile a capire il pensiero di uno dei filosofi meno comprensibili dell''800/'900
Che dire, Massimo Recalcati, figlio di un vivaista, diplomato in un Istituto tecnico (agraria), è oggi uno dei più rappresentativi intellettuali italiani. Psicoanalista, professore, editorialista della grande stampa, pubblicista infaticabile. Le sue opere si suddividono in agili saggi destinati alla divulgazione ed opere di impianto più accademico e scientifico. In queste ultime, la lettura diventa più impegnativa, mutuata – come è – in buona parte dal linguaggio criptico ed esoterico del suo maestro Jacques Lacan (di cui il nostro è un eccellente esegeta). Il saggio su Sartre è complesso, ricchissimo di richiami culturali e dotte citazioni, diciamo un testo per iniziati. Recalcati (come Lacan) non condivide con Sartre l’opposizione al dualismo cartesiano mente-corpo, ma riconosce al filosofo esistenzialista le grandi intuizioni in materia di primato del desiderio ed imprinting familiare (magistrale il “paradigma Flaubert”). Bellissime alcune citazioni di Sartre: “con l’amore la pasta dell’uomo lievita, senza si appiattisce”, e ancora “sulla maggiore significatività emotiva della carezza rispetto all’atto sessuale”. In conclusione, un testo potente, consigliabile a lettori già introdotti sulla materia.
Un testo da leggere e rileggere. Consiglio la sua lettura a tutti, ad addetti ai lavori e a chi, come me, desidera capire qualcosa dell'esistenza, della propria infanzia, del desiderio che ci mette in moto e ci regala sempre una seconda possibilità. Bellissimo <3
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