Trovare se stessi correndo nella foresta artica
«Poche persone hanno davvero il coraggio di essere se stesse fino in fondo… ecco la storia di un uomo che ha dedicato ogni fibra del suo corpo a un unico vero amore: la corsa.» - Dean Karnazes
«Il racconto incredibilmente onesto di come si possa tornare a una vita ridotta all’essenziale e capire cosa sia veramente importante.» - Vassos Alexander, BBC Radio 2
A soli 20 anni Markus Torgeby lascia la sua casa e si ritira nella foresta. Vive tra i boschi di Jämtland, al centro della Svezia, lontano da tutti e da qualsiasi segno di civiltà, come un eremita. Schiacciato dalle responsabilità verso una madre sola e malata e da una civiltà da cui si sente respinto, Torgeby trova la serenità attraverso la corsa. Il bosco diventa per lui un rifugio sicuro, uno spazio non solo fisico, ma un luogo mentale. Correre tra gli alberi millenari, sulle rocce o lungo sentieri inesplorati, circondato dal silenzio, diventa la sua salvezza. Per quattro anni vivrà così, poi viene notato da un allenatore di atletica e il suo mondo viene stravolto nuovamente. È una grande opportunità ma presto anche lo sport diventa fonte di angoscia. A causa delle continue pressioni del suo allenatore e della squadra, Torgeby ha un nuovo crollo. Per lui quello non vuol dire correre. Inseguire il successo, la gloria sportiva gli appare poco diverso dal tentativo di scalare la ruota nella gabbietta di un criceto. I boschi lo accoglieranno di nuovo. La voce autentica di Markus Torgeby ci mette sotto gli occhi tutta la nostra vanità: troppo spesso, sembra dirci, ci affanniamo per obiettivi futili, finendo per dare per scontato ciò che è più importante.
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